Conosciuta fin da tempi remotissimi, soltanto nel 1610 venne riconosciuta la sua natura nebulare, ad opera del francese Nicholas-Claude Fabri de Peiresc, un avvocato appassionato di astronomia.
E' la parte più luminosa di una vasta nube molecolare che copre ben 10° quadrati di cielo, più della metà della superficie dell'intera costellazione di Orione.
Si presenta come una turbolenta nube ricca di gas e polveri, sede di una intensa formazione stellare e al cui interno giace l'ammasso aperto del Trapezio (le cui stelle sono attualmente avvolte in nubi di gas incandescente).
Oltre all'ammasso aperto di cui il Trapezio rappresenta la parte più evidente, all'interno della nebulosa sono state scoperte numerose stelle variabili ed alcune stelle a flare, oltre a dischi protoplanetari e nane brune.
Nella sua parte settentrionale è attraversata da una fascia oscura che solo apparentemente la divide in due parti distinte; la piccola porzione nord-occidentale fu descritta per prima da De Mairan e, per questo, Messier le attribuì un numero distinto nel suo catalogo (M43 - Nebulosa De Mairan).
E' visibile con qualsiasi tipo di strumento, dal semplice binocolo al telescopio professionale più evoluto ed è anche uno degli oggetti più facili da fotografare grazie alle sue dimensioni ed alla sua luminosità.