12 giugno 1922 – Nasce a Firenze, in via Cento Stelle, nel quartiere Campo di Marte (!), l’astrofisica e divulgatrice italiana Margherita Hack (29 giugno 2013). Dopo gli studi classici e discreti risultati a livello nazionale nel salto in alto, nel 1945 Margherita Hack si laurea con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle cefeidi. Il lavoro viene condotto presso l'Osservatorio astronomico di Arcetri, luogo presso il quale inizia a occuparsi di spettroscopia stellare, che diventerà il suo principale campo di ricerca.
Inizia un periodo di precariato come assistente presso lo stesso Osservatorio e come insegnante presso l'Istituto di Ottica dell'Università di Firenze. Nel 1947 la Ducati, industria milanese che inizia a occuparsi di ottica, le offre il primo impiego. Margherita accetta, si trasferisce con la famiglia, ma dopo un solo anno sente l'esigenza di tornare al "suo" ambiente universitario, a Firenze.
Dal 1948 al 1951 insegna astronomia in qualità di assistente. Nel 1954 ottiene la libera docenza e, appoggiata e spinta dal marito, inizia la sua attività di divulgatrice scientifica, collaborando con la carta stampata. Margherita chiede ed ottiene il trasferimento all'Osservatorio di Merate, vicino Lecco, una succursale dello storico Osservatorio di Brera.
Nello stesso periodo tiene corsi di astrofisica e di radioastronomia presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Milano. Inizia a collaborare con università straniere in qualità di ricercatore in visita. Accompagnata dal marito, che la segue in ogni spostamento, collabora con l'Università di Berkeley (California), l'Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey), l'Institut d'Astrophysique di Parigi (Francia), gli Osservatori di Utrecht e Groningen (Olanda) e l'Università di Città del Messico.
È il 1964 quando diviene professore ordinario, ottenendo la cattedra di astronomia presso l'Istituto di Fisica teorica dell'Università di Trieste. In qualità di professore ordinario assume l'incarico della direzione dell'Osservatorio astronomico. La sua gestione durerà per più di vent'anni, fino al 1987, e darà nuova linfa ad un'istituzione che in Italia era ultima sia per numero di dipendenti e ricercatori, che per qualità della strumentazione scientifica, arrivando a darle risonanza anche in campo internazionale.
L'enorme sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che Margherita Hack ha promosso in università, ha fatto nascere nel 1980 un "Istituto di Astronomia" che è stato poi sostituito nel 1985 da un "Dipartimento di Astronomia", che la scienziata ha diretto fino al 1990. Dal 1982 Margherita Hack ha inoltre curato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della 'Scuola internazionale superiore di studi avanzati' (Sissa).
Ha alternato la stesura di testi scientifici universitari, alla scrittura di testi a carattere divulgativo. Il trattato "Stellar Spettroscopy", scritto a Berkeley nel 1959 assieme a Otto Struve è considerato ancora oggi un testo fondamentale.
Nel tempo ha collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, fondando nel 1978 la rivista "L'Astronomia" di cui sarà direttore per tutta la vita. Nel 1980 ha ricevuto il premio "Accademia dei Lincei" e nel 1987 il premio "Cultura della Presidenza del Consiglio". Margherita Hack è stata membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Unione Astronomica Internazionale e della Royal Astronomical Society.
Nel 1992 ha terminato la carriera di professore universitario per motivi di anzianità, continuando tuttavia l'attività di ricerca. Nel 1993 è stata eletta consigliere comunale a Trieste. In pensione dal 1997, ha comunque continuato a dirigere il "Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia" (CIRAC) di Trieste, dedicandosi a incontri e conferenze al fine di "diffondere la conoscenza dell'Astronomia e una mentalità scientifica e razionale".
Tanti i riconoscimenti e le onorificenze che le sono state conferite (Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e della cultura, Civica benemerenza del Comune di Trieste), cittadinanze onorarie, un francobollo emesso da Poste Italiane, un asteroide (8558 Hack), una scultura bronzea (nella sede centrale dell’Università degli Studi di Milano. La prima, sul suolo italiano, a rappresentare una scienziata).
Ma Margherita non è stata solo questo, è stata anche una donna generosa, piena di interessi e di passioni. Sposata con Aldo de Rosa dal 1944 alla sua morte, amante degli animali (in particolare dei gatti), vegetariana convinta (dichiarò di non avere mai mangiato carne in vita sua), appassionata di bicicletta e persino autrice di una canzone (Questo è il mondo) presentata alle selezioni del Festival di Sanremo nel 2006, ma non ammessa alla competizione canora… Ma anche politica e attivista per i diritti civili e degli animali. Protagonista di un ebook per bambini in forma di cartone animato, comparve anche in una puntata de “La Pimpa”, perché la sua passione per la divulgazione non conosceva limiti di età…