È la grandezza che consente di classificare le stelle in base all'intensità del flusso luminoso che da esse riceviamo. La magnitudine può essere apparente o assoluta.
La magnitudine apparente indica la luminosità di una stella vista dalla Terra, misurata in scala standard. Per continuità con le stime di luminosità degli antichi, che suddividevano gli astri in 6 classi, dalla prima alla sesta grandezza, si è convenuto nel secolo scorso di mantenere la base di questa suddivisione. Poiché il rapporto tra i flussi di stelle di prima e di sesta grandezza risultò pari a 100, si è assunto che a questo stesso rapporto di luminosità corrisponda una differenza di 5 magnitudini. Si badi che le stelle di maggiore luminosità hanno magnitudine minore e che oggi la classificazione si estende ben al di là della magnitudine 6 che rappresenta il limite ai bassi flussi per la visibilità ad occhio nudo. Analogamente, una suddivisione più fine e quantitativa delle stelle luminose ha portato alla definizione del valore 0 di magnitudine e anche di valori negativi.
La magnitudine assoluta indica invece la luminosità che una stella presenterebbe se venisse spostata alla distanza di 10 parsec (32,6 anni-luce) dall’osservatore.