Glossario
Piccola raccolta di termini di carattere astronomico per facilitare la comprensione dei testi anche a coloro che si sono avvicinati da poco all'astronomia.
- Afelio È il punto di un'orbita ellittica, estremo dell'asse maggiore, in cui un pianeta si trova alla massima distanza dal Sole. Per analogia, viene così chiamato anche l'analogo punto di massima distanza per un pianeta o una stella orbitanti attorno a una stella diversa dal Sole, anche se in tal caso si dovrebbe usare il termine apoastro. La posizione angolare dell'afelio sull'orbita dei vari pianeti è quasi fissa: si sposta molto lentamente (di alcune decine o centinaia di secondi d'arco al secolo), a causa dell'interazione gravitazionale con gli altri pianeti. Questo effetto si chiama precessione anomalistica (o precessione del perielio). La Terra raggiunge il proprio afelio tra il 3 e il 7 luglio, quindi circa 2 settimane dopo il solstizio d'estate (che dà inizio all'estate nell'emisfero boreale). La distanza della Terra dal Sole in questo punto è di 152,1 milioni di km (2,5 milioni di km più della sua distanza media). Contrario di Perielio.
- Albedo Parametro che misura la riflettività di un corpo alla luce. Esprime la frazione della luce riflessa in ogni direzione in rapporto alla quantità di luce che lo investe. Cosi l‘albedo della Terra vale circa 0,4: ciò significa che circa il 40% della luce che investe il nostro pianeta viene riflessa nello spazio. I pianeti circondati da nubi, o comunque da una densa atmosfera, hanno in genere un'albedo piuttosto elevata (circa 0,6 - 0,8); i corpi la cui superficie è rocciosa, specie se di origine vulcanica, hanno un'albedo molto minore, quasi di un ordine di grandezza.
- Alone galattico Struttura a simmetria sferica che avvolge le galassie, costituito da stelle molto evolute di Popolazione II, per lo più associate in ammassi globulari.
- Altazimutale, montatura La montatura di un telescopio grazie alla quale allo strumento sono consentiti due movimenti: uno verticale e uno orizzontale.
- Ammasso aperto Aggregato di stelle tra loro vicine che ne contiene da poche decine a poche centinaia. Si trovano prevalentemente nel disco galattico ove più abbondante è il gas interstellare: è il segno che le stelle che li costituiscono sono astri nati da poco. Numerose sono le stelle giganti blu o rosse, a seconda dell'età dell‘ammasso. Le stelle degli ammassi sono solo debolmente legate le une alle altre dalla reciproca attrazione gravitazionale, cosicché tendono a disperdersi su tempi-scala di centinaia di milioni di anni. Ecco perché gli ammassi aperti che si osservano sono prevalentemente giovani. Per approfondire l'argomento: Gli ammassi stellari
- Ammasso globulare Aggregato compatto di stelle, che si distribuiscono con simmetria spiccatamente sferica, in numero che va da decine di migliaia a qualche milione. La densità delle stelle va crescendo verso il centro, dove raggiunge valori dell'ordine di diverse decine di stelle per anno luce cubico. Gli ammassi globulari sono costituiti da stelle molto evolute di Popolazione II, povere di metalli. Si distribuiscono nell'alone della Via Lattea, ove percorrono orbite ellittiche intorno al centro galattico. Per approfondire l'argomento: Gli ammassi globulari
- Anno luce Unità di lunghezza (simbolo a.l.) fondamentale in astronomia, astrofisica e cosmologia. Un anno luce è la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un anno tropico e corrisponde a 9,460 x 1015 metri (9460 miliardi di chilometri).
- Apogeo Punto di massima distanza della Luna dalla Terra lungo la sua orbita. Contrario di perigeo.
- Ascensione Retta (A.R.) Una delle due coordinate in astronomia nel sistema equatoriale mobile per definire la posizione di un oggetto in cielo (l’altra è la declinazione); è la distanza angolare dell’oggetto, misurata verso est lungo l’equatore celeste, da un punto noto come l’equinozio vernale (primaverile). È l’equivalente della longitudine in geografia. Si misura in ore (h), minuti (min) e secondi (s); 1 ora equivale a 15 gradi d’arco.
- Asterismo È un qualunque gruppo di stelle visibile nel cielo notturno, riconoscibile dal resto per la sua particolare configurazione geometrica. Ad esempio, un gruppo di stelle luminose che appaiono come i vertici di un triangolo in mezzo a un campo più grande di stelle poco visibili è un asterismo. Si tende a riservare la parola a gruppi di stelle poco numerosi apparenti, resi tali solo dalla prospettiva, e non fisicamente collegati. Le normali costellazioni possono essere considerate asterismi di grande dimensione; tuttavia, un asterismo può essere parte di una costellazione, o può raggruppare stelle luminose appartenenti a costellazioni diverse o, raramente, può coincidere con un'intera costellazione. Gli asterismi vengono spesso utilizzati in astronomia e in astrofilia come punti di partenza per trovare in cielo altre stelle e costellazioni più deboli. L'asterismo più conosciuto è senz'altro il Grande Carro, il gruppo di stelle luminose che identificano la costellazione dell'Orsa Maggiore, anche se ne costituiscono solo una parte. Un altro asterismo, molto grande e ben visibile nel cielo estivo boreale è il Triangolo Estivo, i cui vertici sono le stelle Vega (nella costellazione della Lira), Altair (Aquila), e Deneb (Cigno).
- Asteroide Sono chiamati così quei corpi che in gran numero orbitano intorno al Sole, per la maggior parte in una regione compresa tra 2,2 e 3,3 Unità Astronomiche, tra le orbite di Marte e di Giove. Le orbite sono per alcuni quasi circolari, per altri molto eccentriche; l'inclinazione media sul piano dell'eclittica è dell'ordine di una decina di gradi. Oltre agli asteroidi della fascia principale esistono anche famiglie che presentano parametri orbitali tra loro simili (Hirayama, Amor, Apollo, Troiani).
- Astronomia La scienza che studia la posizione, le caratteristiche dinamiche, chimiche e fisiche degli oggetti celesti e dell'Universo nel suo insieme.
- Azimut Coordinata del primo sistema di coordinate celesti. Rappresenta l'angolo compreso tra il meridiano e il circolo verticale del punto considerato sulla sfera celeste. Si misura da 0 a 360 gradi sul piano dell'orizzonte a partire dal punto sud nel senso retrogrado (cioè da sud verso ovest, nord, est).
- Baricentro Il punto in cui si può immaginare concentrata l’intera massa di un corpo, o di un sistema di corpi.
- Big Bang Modello cosmologico che ipotizza un inizio "caldo", ad altissima temperatura e pressione, per l'Universo: un inizio che si colloca a circa 15-20 miliardi di anni fa. Questo modello ipotizza che l'intero universo era compreso in una bolla migliaia di volte più piccola di una capocchia di spillo, ma più calda e più densa di qualsiasi cosa possiamo immaginare. Poi, improvvisamente, questa bolla esplose e nacque l'universo come noi lo conosciamo. Tempo, spazio e materia hanno tutti avuto inizio con il Big Bang. In una frazione di secondo, l'universo crebbe, da dimensioni inferiori a quelle di un singolo atomo, fino a superare quelle di un'intera galassia e continuò a crescere ad un ritmo incredibile. L'espansione continua ancora oggi.
- Binaria ad eclisse Sono stelle binarie nelle quali il piano orbitale delle due stelle si trova allineato con la linea di vista dell'osservatore e ciò permette di osservare le eclissi reciproche tra le due stelle e le relative variazioni di luminosità; per questo sono considerate anche stelle variabili e sono dette anche variabili di tipo Algol, dal nome della stella prototipo. Quando la stella più oscura passa davanti alla più splendente si ha un affievolimento di luce più forte di quando, mezzo giro dopo, è viceversa la più oscura che viene, totalmente o parzialmente, occultata; la prima eclisse si dice principale, l’altra si dice secondaria; se due stelle hanno uguale splendore superficiale le due eclissi sono uguali. In generale per queste variabili lo spettro risulta dalla sovrapposizione degli spettri delle due stelle e mentre le righe dell’una sono spostate verso il violetto, quelle dell’altra sono spostate verso il rosso; quando le due stelle passano una davanti all’altra, cioè durante le eclissi, allora entrambe né si avvicinano né si allontanano e le righe spettrali delle due stelle si sovrappongono nella loro posizione normale, o posizione di quiete.
- Binocolo Strumento d'osservazione astronomica costituito da un doppio tubo, uno per ogni occhio. È’ caratterizzato da due parametri fondamentali: il diametro dell'obiettivo e l'ingrandimento, parametri riportati normalmente nella forma ixd sullo strumento. Ad esempio un binocolo 7X50 ha diametro dell'obiettivo di 50 mm e 7 ingrandimenti. Il binocolo è un ottimo strumento per l'osservazione di oggetti deboli ed estesi (come le comete), ma anche per lo studio di stelle variabili e per survey di stelle novae.
- Blazar Un blazar è una sorgente altamente energetica variabile e molto compatta associata ad un buco nero super-massiccio che si trova al centro di una galassia ospite (sempre una gigante ellittica). Sono tra i più violenti fenomeni nell'universo e sono un importante argomento dell'astronomia extragalattica. La materia catturata cade spiraleggiando nel buco nero centrale e si forma un disco di accrescimento che genera una enorme quantità di energia; sono presenti anche dischi opachi che si estendono per vari parsec tutto intorno. Perpendicolarmente al disco di accrescimento due getti eiettano plasma ad alta energia che, se orientati verso la Terra, sono la causa della elevata luminosità e della rapida variazione dei blazar.
- Blue stragglers Sono stelle molto luminose, calde, massicce, con elevata velocità di rotazione e poco frequenti, che risiedono in un ambiente ben stabilizzato composto da altre stelle molto più vecchie. Si pensa che le stelle blu vagabonde derivino dall’incontro e dalla conseguente fusione di due stelle di piccola massa. Sulle modalità dell’incontro esistono però due diverse teorie: una di esse propone un lento incontro di due stelle legate gravitazionalmente tra loro in un sistema binario, l’altra invece prevede uno scenario di collisione violenta tra due stelle che, casualmente, avevano traiettorie incidenti all’interno del denso nucleo dell’ammasso globulare.
- Bolide Meteora particolarmente luminosa che normalmente riesce a giungere fino al suolo.
- Bolla locale È una "cavità" del mezzo interstellare presente nel Braccio di Orione (uno dei bracci della Via Lattea). Si estende per circa 300 a.l. ed ha una densità dieci volte inferiore al mezzo interstellare galattico. Il gas che la compone raggiunge una temperatura di 6000 K e provoca una discreta emissione di raggi X. Formatasi in seguito all'esplosione di una supernova, i cui resti sono probabilmente identificabili con la pulsar Geminga, nella costellazione dei Gemelli, è formata da un insieme di bolle "minori": la Nube Interstellare Locale (all'interno della quale il Sole è entrato circa 3 milioni di anni fa), la Bolla Anello I, la Bolla Anello II e la Bolla Anello III.
- Brillamento Si indica anche con il termine di eruzione cromosferica ed è un improvviso rilascio di energia sotto forma di radiazione di particelle che interessa un’area del Sole o di altre stelle. Normalmente si produce e svanisce nel corso di una ventina di minuti. I brillamenti sono di forma e di estensione variabile. Raggiungono la massima frequenza di produzione e di estensione in corrispondenza al massimo sviluppo del gruppo di macchie a cui sono associati.
- Buco nero Un oggetto celeste collassato tale per cui la velocità di fuga alla sua superficie è maggiore della velocità della luce. Il nome "nero" deriva appunto dall'impossibilità teorica di "vedere" tale oggetto.
- Bulge Nucleo di una galassia.
- BY Draconis È una classe di variabili che appartiene alla sequenza principale (classi K o M) e che mostra variazioni di luminosità sempre inferiori a 0,5 magnitudini in un periodo di tempo coincidente con il periodo di rotazione della stella e che può variare tra poche ore ed alcuni mesi. Tali variazioni sono dovute alla presenza di macchie fotosferiche e di strutture attive cromosferiche e talvolta anche a flare.
- Cannocchiale Strumento ottico destinato alla visione di oggetti lontani. Nei cannocchiali l’immagine è diritta, per cui questi strumenti sono indicati essenzialmente per la visione terrestre, mentre nei telescopi, dove l’immagine viene capovolta, è più indicato l’uso astronomico.
- Carbonio, stelle al Sono stelle giganti fredde (con una temperatura superficiale di 2000-3000K), molto rosse, che per lungo tempo mantengono luminosità costante, per diminuire talvolta bruscamente anche di parecchie magnitudini e per poi ritornare alla luminosità iniziale in intervalli di tempo irregolare. Note anche con il nome di stelle del tipo R Coronae Borealis, sono estremamente povere di idrogeno ma ricche di carbonio. Le variazioni di luminosità sono quasi sempre superiori alle 10 magnitudini e l'indebolimento è dovuto a nubi di polveri che si accumulano nell'atmosfera della stella.
- Catadiottrico Si dice di strumento d'osservazione ottica che sfrutta sia la riflessione che la rifrazione per formare l'immagine. Sono telescopi catadiottrici, ad esempio, i telescopi di Schmidt, strumenti a riflessione che presentano anche una lastra correttrice all'apertura del tubo, una specie di lente che corregge le aberrazioni di sfericità.
- CCD (charge coupled device) – Elementi sensibili alla luce (sono sensori elettronici a stato solido) caratterizzati da un'altissima efficienza di rivelazione di fotoni. La luce incidente sulla piastrina semi-conduttrice produce cariche elettriche; queste vengono convogliate a dare un segnale che può essere visualizzato direttamente su un video oppure immagazzinato in forma digitale nella memoria di un computer per successive analisi. Negli ultimi anni i CCD hanno conosciuto un utilizzo crescente negli Osservatori Astronomici e anche su strumenti in volo su satelliti.
- Cefeidi Le Cefeidi sono state scoperte dall’astronoma Henrietta Leavitt nel 1922 e devono il loro nome al prototipo che le rappresenta, la stella delta Cephei. Sono variabili pulsanti il cui raggio varia periodicamente attraverso fasi di espansione e contrazione con periodi compresi tra poche ore e 100 giorni circa. Nel corso di un periodo variano il colore, la temperatura ed il tipo spettrale della stella mentre la luminosità varia di poco, all’incirca una magnitudine. La peculiarità di questi oggetti consiste nel fatto che esiste uno stretto legame tra periodo e luminosità e proprio grazie a questa correlazione e alla grande precisione con cui viene misurato il periodo pulsazionale, le Cefeidi possono essere usate come candele standard per determinare la distanza degli ammassi o delle galassie nelle quali sono contenute.
- Chandrasekar, limite di Il limite di Chandrasekhar (o massa di Chandrasekhar - MCh) è la massa massima di una nana bianca e corrisponde a circa 1,44 masse solari; deve il suo nome al fisico indiano Subrahmanyan Chandrasekhar che per primo lo calcolò. Nelle fasi finali della vita di una stella, dopo avere consumato il combustibile nucleare ed il conseguente collasso degli strati esterni nel nucleo, se la massa del residuo è inferiore al limite di Chandrasekhar, si avrà una nana bianca stabile; se la massa è superiore (ma entro le 2,5 masse solari) si avrà una stella di neutroni; oltre il limite di 2,5 masse solari si avrà un buco nero. Se la nana bianca si trova in un sistema binario e riceve materia dalla compagna, può superare il limite e collassare improvvisamente e quindi esplodere come una supernova.
- Circolo orario Circolo massimo della sfera celeste passante per un dato punto e per i poli del mondo. Si chiama anche circolo di declinazione.
- Circolo verticale Circolo massimo della sfera celeste passante per un dato punto per lo zenit e per il nadir. Si chiama anche circolo d'altezza.
- Circumpolare Si dice di stella o di costellazione che resti sempre per tutto il giorno e in ogni epoca dell'anno sopra l'orizzonte locale dell'osservatore. La condizione perché un astro sia circumpolare è che la sua distanza angolare dal polo sia minore della latitudine della località da cui viene fatta l’osservazione.
- Cometa Oggetto minore del Sistema Solare costituito da un nucleo, da una chioma e da una o più code. Le comete percorrono in genere orbite molto eccentriche con valori del periodo che possono andare da pochi anni a decine di migliaia d'anni. A seconda della durata del periodo si distinguono in comete a corto periodo, minore di 150 anni, con orbite ellittiche che giacciono tutte all'interno delle orbite di Nettuno e Plutone. Queste sono comete periodiche, nel senso che sono state osservate più volte. Naturalmente il momento migliore per osservare una cometa è quando questa transita vicino al Sole, intorno all'epoca del suo passaggio al perielio, e nello stesso tempo quando è vicina alla Terra. Per il calore del Sole gli elementi volatili del nucleo sublimano venendo a costituire la chioma e la coda, le due strutture luminose e molto estese facilmente osservabili anche in un comune binocolo e, nei casi più favorevoli, persino ad occhio nudo. Esistono però comete a lungo e lunghissimo periodo, con orbite quasi paraboliche, che sono state osservate una sola volta e che eventualmente torneranno nei pressi del Sole fra migliaia di anni. Si fa l'ipotesi che ci siano centinaia di miliardi di nuclei cometari agli estremi confini del Sistema Solare, confinati nella cosiddetta nube di Oort. Cadendo verso il Sole possono essere catturati dai campi gravitazionali dei pianeti, modificando così i propri parametri orbitali e diventando comete a corto periodo. Per approfondire: I nomi delle comete
- Congiunzione Due corpi celesti si dicono in congiunzione quando hanno la stessa longitudine. Così la Luna è Nuova quando è in congiunzione con il Sole. Due astri in congiunzione sorgono e tramontano pressoché contemporaneamente, cosicché il periodo meno favorevole per osservare un pianeta, una cometa, ecc. è quando l'oggetto si trova in congiunzione con il Sole. Per i pianeti interni si definisce congiunzione inferiore quando l’oggetto si trova interposto tra il Sole e la Terra, e congiunzione superiore quando esso è invece al di là del Sole.
- Coordinate celesti Sistema atto a individuare la posizione dei corpi celesti nello spazio. A seconda degli scopi delle misure o della strumentazione usata, si usano quattro diversi sistemi di coordinate celesti. Il primo sistema, o sistema azimutale, assume come piano fondamentale quello dell'orizzonte, le coordinate sono l'azimut e l'altezza. Il secondo sistema, o sistema orario, assume come piano fondamentale il piano dell'equatore celeste; le coordinate sono l'angolo orario e la declinazione. Nel terzo sistema, o sistema equatoriale, i piani fondamentali sono due, perpendicolari tra loro: il piano dell'equatore celeste e quello del circolo orario del punto gamma (equinozio di primavera); le coordinate sono l'ascensione retta e la declinazione. Infine, il quarto sistema, o sistema eclittico, assume come piani fondamentali quello dell'eclittica e il circolo massimo perpendicolare all'eclittica contenente il punto gamma; le coordinate sono la longitudine celeste e la latitudine celeste.
- Costellazione Anticamente un raggruppamento di stelle in cui la fantasia riusciva a cogliere la forma di un oggetto, di un animale, di un personaggio mitologico. Venendosi a determinare la necessità di definire esattamente i confini di ciascuna costellazione, nel 1930 l'Unione Astronomica Internazionale ha ufficializzato che la sfera celeste è suddivisa in 88 costellazioni, stabilendo le coordinate dei confini tra l'una e l'altra. Per ogni costellazione è dato un nome latino e un'abbreviazione di tre lettere. Le stelle principali sono indicate con una lettera greca seguita dal genitivo del nome latino della costellazione (nomenclatura di Bayer).
- Declinazione Coordinata del secondo e del terzo sistema di coordinate celesti. È la distanza angolare dal piano equatoriale di un punto sulla sfera celeste, misurata sul circolo orario del punto. Va da 0° a + 90° per un punto dell'emisfero boreale, e cresce andando verso il polo celeste boreale. Per i punti dell'emisfero australe le declinazioni sono negative da 0° a - 90°.
- Delta Scuti È una stella variabile con variazioni minime di luminosità (comprese tra 0,003 e 0,9 magnitudini) in periodi di tempo semi-regolari; la variabilità è causata da pulsazioni della superficie della stella.
- Distanza angolare Si dice anche distanza apparente ed è la distanza tra due corpi celesti che si misura nel campo di un telescopio in gradi, primi e secondi d'arco.
- Doppler, effetto Mutamento, nell’altezza di un suono o nella frequenza della luce, causato dal moto della sorgente. L’effetto Doppler è molto importante per gli astronomi: le onde luminose provenienti da una stella (o da un altro oggetto) in moto verso di noi vengono compresse, producendo uno spostamento verso il blu dello spettro della luce, mentre le onde luminose provenienti da una stella in allontanamento si rarefanno, producendo una frequenza minore e uno spostamento verso il rosso. Opportuni calcoli permettono di calcolare questa velocità e quindi il moto reale dell’oggetto nello spazio; questa tecnica è importante al fine della determinazione della scala cosmica delle distanze.
- Eclisse Fenomeno che si verifica quando la luce viene intercettata temporaneamente dall’interposizione di un altro oggetto. L’occultamento è dovuto in genere al passaggio del secondo oggetto davanti alla sorgente di luce: è questa la situazione che si verifica nelle eclissi solari; nelle eclissi lunari l’occultamento è dovuto invece all’ingresso della Luna nel cono d’ombra della Terra.
- Eclittica È il circolo massimo della sfera celeste che il Sole percorre nel suo moto annuo apparente tra le stelle. Equivalentemente, può essere definita come il circolo massimo della sfera celeste che rappresenta l'intersezione del piano orbitale terrestre con la sfera stessa. Anticamente è stata suddivisa in dodici parti di 30 gradi ciascuna in cui sono state definite le costellazioni zodiacali.
- Effemeride Tabella che dà per un corpo celeste, come un pianeta, un asteroide, una cometa, un satellite, la posizione calcolata per diverse date equidistanti. Normalmente le coordinate vengono fornite per ogni giorno alle ore 0 di Tempo Universale.
- Elongazione È la differenza di longitudine tra due corpi celesti, in particolare di un pianeta con il Sole. Per i pianeti interni Mercurio e Venere, l'elongazione può raggiungere al massimo i valori rispettivamente di 28° e 48° circa.
- Equatore celeste Circolo massimo della sfera celeste che rappresenta l'intersezione tra il piano equatoriale terrestre e la sfera stessa.
- Equatoriale, montatura La montatura di un telescopio che consente allo strumento due movimenti, il primo lungo i paralleli di declinazione e l'altro lungo i cerchi orari. Si realizza grazie ad un asse di rotazione fisso, che deve essere esattamente parallelo all'asse del mondo (asse polare). Ad una estremità di tale asse è fissato perpendicolarmente un asse mobile (asse di declinazione) che porta il tubo del telescopio. Due cerchi graduati, opportunamente rettificati, misurando la rotazione degli assi danno l'immediata misura dell'angolo orario e della declinazione.
- Equinozi I due punti della sfera celeste che rappresentano l'intersezione dell'eclittica con l'equatore celeste. Sono dunque i nodi dell'eclittica. Il nodo ascendente si ha intorno al 21 marzo ed è detto anche equinozio di primavera, o punto gamma; il nodo discendente, o equinozio d'autunno, o punto omega (Libra), cade intorno al 23 settembre. Agli equinozi la durata del dì è esattamente uguale a quella della notte per ogni località della Terra, trovandosi il Sole a declinazione 0, cioè sull'equatore.
- Facole Aree poco più luminose della circostante fotosfera che si trovano attorno alle macchie solari quando queste sono osservate presso il bordo del Sole.
- Fasi lunari Le differenti condizioni di illuminazione del disco lunare nel corso di un mese lunare risultanti dalla diversa durata della rivoluzione della Luna intorno alla Terra e di quella della Terra intorno al Sole. Quando la Luna è interposta tra il Sole e la Terra, si trova in congiunzione con il Sole e si ha il novilunio (il Sole illumina la faccia della Luna nascosta alla Terra); quando al centro dell’allineamento dei tre corpi celesti c’è la Terra, la Luna è in opposizione al Sole e si ha il plenilunio. Nelle due situazioni intermedie, le quadrature, noi osserviamo metà del disco lunare illuminato. Sono i due quarti di Luna.
- Flare, stelle a Altro nome delle stelle a brillamento. Sono stelle variabili nelle quali avvengono improvvisi e giganteschi aumenti di luminosità della durata di qualche minuto o poche ore. Generalmente si tratta di nane rosse ma, in qualche occasione, sono state identificate anche nane brune. Il prototipo di questo tipo di stelle è UV Ceti; altre stelle note sono Proxima Centauri, Kruger 60 (in Cefeo), Wolf 359 (nel Leone) e la stella di Barnard (in Ofiuco).
- Galassia È il nome proprio del sistema stellare a cui appartiene il nostro Sole. Per estensione si chiamano galassie i sistemi stellari simili al nostro. Le galassie vengono classificate per la loro forma in tre grandi categorie: a disco, ellittiche e irregolari. Le galassie a disco sono un tipo di galassie in cui un rigonfiamento centrale di stelle fredde (il nucleo) è circondato da un disco appiattito di materiale comprendente stelle, gas e polvere. Molte galassie a disco presentano fra le stelle del disco una struttura a spirale. Tutte le galassie a disco hanno una rotazione differenziale e sono ricche di gas e nubi di polvere in cui si formano nuove stelle. Le galassie ellittiche si presentano all’osservazione come chiazze di luce di forma ellittica o circolare, senza alcuna traccia di un disco circostante di stelle. Sono composte principalmente da stelle vecchie, rosse e presentano pochi segni attivi di formazione stellare. Le galassie irregolari racchiudono tutte quelle galassie che non possono essere classificate né a disco, né ellittiche e rappresentano circa il 10% delle galassie conosciute.
- Granulazione solare La fotosfera solare appare con una tipica forma a "buccia d'arancia" o a "grani di riso" ad un'osservazione con forti ingrandimenti. Questa granulazione è il prodotto dell'affioramento di materia calda dall'interno e della ridiscesa di materia fotosferica più fredda. I "grani" caldi risultano più brillanti di quelli freddi: da qui la struttura disomogenea e punteggiata che si osserva nelle fotografie ad alta risoluzione. Le dimensioni dei grani sono dell'ordine del migliaio di km. mentre la vita media dei grani è di circa 3 minuti. Nella fotosfera si osservano pure moti convettivi che interessano regioni più ampie: si parla allora di super granulazione, le cui celle hanno dimensioni fino a 50 mila km e una vita tipica di una ventina di ore.
- Gravità È la più debole delle interazioni fondamentali di natura e si manifesta come una forza di attrazione che si esercita tra tutti i corpi materiali.
- Gruppo Locale È il gruppo di galassie a cui appartiene anche la nostra Galassia. Ne fanno parte la galassia di Andromeda, la galassia M33 nel Triangolo, le Nubi di Magellano, le due galassie di Maffei oltre ad una ventina di componenti minori, galassie nane e irregolari.
- H I, Regioni Aggregazioni di materia interstellare costituite principalmente di idrogeno neutro. Si studiano grazie all'emissione alla lunghezza d'onda di 21 cm emessa in una transizione iperfine dell'atomo di idrogeno. È stato proprio dalle osservazioni a questa lunghezza d'onda che negli anni '50 si è riusciti a delineare la struttura a spirale della nostra Galassia, da misure di distribuzione e di velocità delle regioni H I.
- H II, Regioni Regioni quasi sempre di forma sferica e di dimensioni minori di 5-600 anni luce, formate soprattutto di idrogeno ionizzato. Si trovano numerose lungo i bracci delle galassie spirali, in prossimità di zone ove si stanno formando nuove stelle. L'idrogeno viene ionizzato dall'intensa emissione ultravioletta di stelle nate da poco e dal bombardamento di raggi cosmici.
- Herbig AE/BE, stelle Sono stelle di classe O e B, di età inferiore a 10.000.000 di anni, nelle quali non si è ancora innescata completamente la fusione dell'idrogeno e quindi sono al di fuori della sequenza principale nel diagramma HR. Di massa compresa tra 2 e 8 masse solari, sono ancora avvolte dalle nubi e circondate probabilmente da dischi protoplanetari; locali addensamenti del disco possono comportare variazioni, anche notevoli, di luminosità. Le caratteristiche tipiche di queste stelle sono: - tipo spettrale precedente a F0; - righe di Balmer nello spettro; - eccesso di radiazione infrarossa. Non vanno confuse con le stelle T Tauri che hanno massa inferiore alle 2 masse solari e tipo spettrale F, G, K, M.
- Herbig-Haro, oggetti Sono regioni globulari di gas debolmente luminose situate all'interno di nebulose in cui è attiva la formazione stellare. Questi fenomeni, che sono destinati ad esaurirsi nel giro di alcune decine o al massimo alcune centinaia di migliaia di anni, si formano quando il plasma espulso in corrispondenza dei poli delle stelle in formazione collide, a velocità di centinaia di chilometri al secondo, con nubi di gas e polvere più dense. Le onde d'urto che ne conseguono eccitano gli atomi che a loro volta illuminano la nebulosa. Il vento delle stelle in formazione col tempo disperde questi oggetti nel mezzo interstellare.
- Hubble Space Telescope HST – Telescopio orbitante dal 1990 che opera nell'ottico al di sopra dell'atmosfera. Più di ogni altro strumento a terra consente un'indagine dettagliata del cosmo. Spettacolari le immagini che rilascia.
- Inclinazione di un'orbita Uno dei sei elementi orbitali che definiscono l'orbita di un pianeta. Misura l'angolo compreso tra il piano orbitale di un pianeta e il piano dell'eclittica. In genere, si indica con la lettera i.
- Intergalattico, mezzo La materia che riempie lo spazio tra le galassie. Negli ammassi di galassie il mezzo intergalattico emette copiosa radiazione X, segno di alta temperatura e probabilmente costituisce una frazione non indifferente della massa dell'ammasso.
- James Webb Space Telescope Il telescopio spaziale James Webb (JWST, o semplicemente Webb) è un telescopio spaziale per l'astronomia a raggi infrarossi lanciato il 25 dicembre 2021 dallo spazioporto di Arianespace a Kourou, nella Guiana francese, trasportato in orbita solare da un razzo Ariane 5. Il telescopio è il frutto di una collaborazione internazionale tra l'Agenzia spaziale statunitense (NASA), l'Agenzia spaziale europea (ESA) e l'Agenzia spaziale canadese (CSA). È il più grande telescopio mai inviato nello spazio (con uno specchio primario di 6,5 metri) e amplierà i percorsi aperti nell'universo dal telescopio Hubble. Dotato di un ampio scudo termico multistrato per il mantenimento di una temperatura operativa molto bassa per bloccare le interferenze da sorgenti di calore non oggetto di studio quali ad esempio il Sole, la Luna, la struttura e la strumentazione stessa del telescopio. Diversamente da Hubble, Webb orbita intorno al Sole a 1,5 milioni di km dalla Terra al punto L2 di Lagrange, che tiene il telescopio allineato con l'orbita terrestre consentendo allo scudo di proteggerlo dalla luce e dal calore e garantendo comunicazioni continue con il centro di controllo e un'ininterrotta raccolta di dati non essendo ostacolato dall'interferenza oscuratrice dell'orbita lunare.
- Jet Propulsion Laboratory JPL – Centro che sviluppa e gestisce per conto della NASA sonde spaziali senza equipaggio per esplorazioni su lunghe distanze (es. Voyager e Galileo). Si trova a Pasadena ed è diretto dal California Institute of Technology.
- Kourou Piccola città della Guyana Francese dalla quale vengono lanciati i satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea, trasportati nello spazio dai missili Ariane.
- Kuiper, fascia di Regione popolata da comete, si estenderebbe fra 35 e 1000 unità astronomiche dal Sole, nello stesso piano dei pianeti ma prevalentemente oltre l’orbita di Plutone. Prende il nome dall’astronomo Gerard Kuiper e potrebbe contenere fino a 1 miliardo di oggetti.
- Latitudine celeste Coordinata del quarto sistema di coordinate celesti. Per ogni punto della sfera celeste passa un solo circolo massimo che attraversa anche i due poli dell'eclittica. La latitudine celeste si misura su quel circolo massimo ed è l'angolo sotteso dall'arco che dall'eclittica va fino al punto considerato. Si conta da 0° a 90°, positivi verso il polo boreale dell'eclittica e negativi verso il polo australe.
- Lente gravitazionale Per effetto della deflessione della luce nel passare all'interno di un campo gravitazionale, quando un lontano quasar e una galassia si trovano sulla stessa linea visuale può capitare che la luce del quasar venga piegata e sdoppiata fino a formare due o più immagini. È un fenomeno molto importante: non solo conferma una fondamentale previsione della relatività generale, ma anche si presta a fondamentali verifiche di ipotesi cosmologiche. La prima lente gravitazionale fu scoperta nel 1979.
- Lenticolari, galassie Sistemi stellari con forma di lente biconvessa. Il termine è usato anche come sinonimo di galassie S0, un tipo intermedio tra le spirali e le ellittiche, ove esiste un nucleo ellissoidico centrale ed un accenno di tenue disco, ma non una struttura di bracci spirali già formati.
- Librazione L'insieme dei moti della Luna grazie ai quali benché la rotazione del nostro satellite sia sincrona, un osservatore terrestre è in grado di osservare il 59% della superficie lunare e non solo la metà esatta. L'eccentricità dell'orbita lunare fa sì che la velocità orbitale non sia costante e che dunque possano rendersi visibili nel corso di un mese parti normalmente nascoste sul bordo est ed ovest. Si parla in questo caso di una librazione in longitudine. Similmente si ha una librazione in latitudine come effetto dell'inclinazione di circa 5 gradi dell'orbita lunare sul piano dell'eclittica.
- Longitudine celeste Coordinata del quarto sistema di coordinate celesti. Per ogni punto della sfera celeste passa un solo circolo massimo che attraversi anche i due poli dell'eclittica. La longitudine celeste è l'angolo compreso tra due di tali circoli massimi, relativi l'uno al punto gamma e l'altro al punto della sfera celeste che si vuol considerare. Si conta da 0° a 360° dal punto gamma andando verso est.
- Luminosità Una delle grandezze astrofisiche più importanti che caratterizzano una stella. Si definisce come la quantità totale di energia emessa da una stella nell'unità di tempo e su tutte le frequenze e si misura in watt oppure in erg/s. Spesso si assume come unità di confronto la luminosità del Sole, che è pari a 3,9 x 1026 watt.
- Lunazione Con questo termine, in generale, si intende il mese lunare, ma esistono più modi per indicare la durata di un mese lunare. Essi sono: Il mese siderale, che dura mediamente 27g 7h 43m è il tempo che la Luna impiega a compiere una rivoluzione intorno alla Terra rispetto alle stelle. Il mese tropico è di pochi secondi più corto ed è la durata della rivoluzione rispetto all'equinozio, che è soggetto al moto di precessione, e quindi anticipa. Il mese draconico è l'intervallo tra due successivi passaggi della Luna al nodo ascendente della sua orbita. È più corto del mese siderale per via del fenomeno della retrogradazione dei nodi lunari e dura 27g 5h 6m. Il mese sinodico o lunazione si definisce invece come il tempo intercorrente tra due noviluni successivi e mediamente dura 29g 12h 44m.
- Lunghezza d'onda Simbolo l, grandezza ondulatoria che si definisce come la distanza fra due fronti d'onda immediatamente successivi. È legata alla frequenza dalla relazione l = v/f dove v è la velocità di propagazione dell'onda.
- Macchie solari Osservate per la prima volta da Galileo nel 1611 sono macchioline scure che compaiono sul disco solare. In realtà sono regioni della fotosfera di temperatura poco minore delle zone circostanti, ma quanto basta per apparire oscure per contrasto con queste. Si distinguono una zona centrale più scura (ombra) ed una periferica (penombra). La forma delle macchie è varia, così come le dimensioni. Possono comparire macchie singole, ma più spesso si generano a coppie e sovente in larghi gruppi con evoluzioni complesse che durano da una settimana fino a diversi mesi. La comparsa di macchie sul disco del Sole rispetta una serie di regole trovate per via empirica: una spiegazione precisa del loro significato astrofisico ancora non si ha. La più notevole è la ciclicità undecennale, la più cospicua manifestazione dell'attività solare: su un ciclo di circa 11 anni la comparsa delle macchie ha un andamento caratteristico che tocca prima un massimo e poi un minimo, per poi ripartire nel ciclo successivo in modo quasi analogo, forse modulato da un ciclo più lungo con periodo di circa 80 anni. Le macchie solari sono associate a forti campi magnetici.
- Magnetar Premesso che: le stelle di neutroni si formano quando le stelle massicce, tra le 10 e le 50 masse solari, esplodono come una supernova al termine della loro vita. Mentre gli strati esterni della stella sono espulsi nello spazio, il suo nucleo collassa sotto il proprio peso con una tale forza che i protoni e gli elettroni si uniscono ai neutroni per occupare meno spazio, raggiungendo un'alta densità e diventano stelle di neutroni. La densità è talmente elevata che questi resti stellari concentrano una massa paragonabile a quella del Sole all'interno del volume di una sfera di soli 30 chilomentri di diametro, paragonabile allo spazio occupato da una grande città. Alcune stelle di neutroni (finora gli scienziati ne hanno trovate solo sei) dispongono di un campo magnetico mille volte superiore a quelle considerate "normali" e milioni di volte superiore a quello che può essere riprodotto in laboratorio: per questo motivo sono state chiamate magnetar (contrazione di magnetic star). A causa dei movimenti del campo magnetico, vengono prodotte periodicamente delle fratture sulla crosta esterna della stella e da lì partono intensi lampi di luce gamma a bassa energia. Finora questi oggetti sono stati studiati per lo più nella banda dei raggi X e poco o nulla si sa delle loro proprietà a lunghezze d'onda ottiche.
- Magnitudine integrata La definizione di magnitudine apparente o assoluta di una stella può essere estesa ad oggetti diffusi, come galassie e nebulose. La magnitudine integrata è la magnitudine dell'oggetto calcolata sommando i contributi di ogni sua parte al flusso totale.
- Magnitudine stellare È la grandezza che consente di classificare le stelle in base all'intensità del flusso luminoso che da esse riceviamo. La magnitudine può essere apparente o assoluta. La magnitudine apparente indica la luminosità di una stella vista dalla Terra, misurata in scala standard. Per continuità con le stime di luminosità degli antichi, che suddividevano gli astri in 6 classi, dalla prima alla sesta grandezza, si è convenuto nel secolo scorso di mantenere la base di questa suddivisione. Poiché il rapporto tra i flussi di stelle di prima e di sesta grandezza risultò pari a 100, si è assunto che a questo stesso rapporto di luminosità corrisponda una differenza di 5 magnitudini. Si badi che le stelle di maggiore luminosità hanno magnitudine minore e che oggi la classificazione si estende ben al di là della magnitudine 6 che rappresenta il limite ai bassi flussi per la visibilità ad occhio nudo. Analogamente, una suddivisione più fine e quantitativa delle stelle luminose ha portato alla definizione del valore 0 di magnitudine e anche di valori negativi. La magnitudine assoluta indica invece la luminosità che una stella presenterebbe se venisse spostata alla distanza di 10 parsec (32,6 anni-luce) dall’osservatore.
- Maksutov, telescopio Telescopio catadiottrico costituito da uno specchio primario sferico e da una lente correttrice molto spessa (più che nel telescopio di Schmidt). In genere, il fascio riflesso dallo specchio primario converge verso la lente correttrice ove una macchia alluminizzata lo rimanda indietro lungo l'asse ottico. Nello specchio primario viene ricavato un foro circolare in cui passa il fascio per essere raccolto da un oculare come nella combinazione Cassegrain.
- Materia oscura Letteralmente è la materia che non emette luce visibile, né onde radio, raggi X o gamma, né alcun altro tipo di radiazione elettromagnetica. Va premesso che la teoria che si basa sull'esistenza della materia oscura presuppone la validità della Legge della gravitazione universale, anche a distanze molto grandi; in caso contrario, molte delle conclusioni sulla materia oscura andrebbero riviste. Detto questo, tutto iniziò nel 1933 con gli studi dell'astronomo Fritz Zwicky sugli ammassi di galassie. Egli stimò la massa di ogni galassia dell'ammasso Virgo-Coma basandosi sulla sua luminosità, quindi sommò le masse allo scopo di conoscere la massa totale dell'ammasso sennonché si rese conto che in questo modo la massa era inferiore di ben 400 volte alla massa stimata basandosi sulla dispersione delle velocità individuali delle galassie dell'ammasso. Inoltre, nelle galassie a spirale, contenenti una vasta popolazione stellare che orbita in modo circolare attorno al nucleo, si notò che anziché diminuire la velocità orbitale di tali stelle con l'aumentare della distanza dal centro, essa si manteneva costante (in netto contrasto con la III Legge di Keplero) con velocità orbitali superiori alla velocità di fuga. Fu soltanto negli anni Settanta però che si cominciò uno studio sistematico per spiegare questa discrepanza ed è dello stesso periodo l'introduzione del concetto di materia oscura. Infatti, solo la presenza di un grande quantitativo di materia "mancante" (sia all'interno che all'esterno delle galassie) può spiegare queste incongruenze tra realtà osservata e teoria. Nel 2006 il satellite Chandra avrebbe trovato prove dirette dell'esistenza di detta materia e l'anno successivo il Telescopio Spaziale Hubble ne ha tracciato una mappa. Altra prova dell'esistenza della materia oscura sarebbe data dalle lenti gravitazionali, nelle quali la deviazione della luce è creata da una massa visibile insufficiente.
- Meridiano Sulla sfera terrestre, cerchio massimo che passa per i poli geografici (meridiano geografico). Sulla sfera celeste, cerchio massimo passante per i poli celesti (meridiano celeste).
- Mese lunare (vedi lunazione).
- Meteore Tracce di luce che solcano il cielo notturno quando frammenti di materiali provenienti dallo spazio entrano nell’atmosfera terrestre, raggiungendo per attrito alte temperature. Spesso si parla in proposito di stelle cadenti. Una meteora si produce principalmente fra i 110 e i 70 km di quota. Nonostante la notevole luminosità che una meteora può raggiungere, in genere i meteoroidi che la generano hanno masse molto piccole, dell'ordine di frazioni di grammo. Le strie delle meteore sono lunghe tra 5 e 20 km e larghe circa un metro.
- Meteorite Si chiama così un meteoroide che sopravviva, almeno in parte, all'attraversamento dell'atmosfera terrestre e riesca a raggiungere il suolo. Le meteoriti si suddividono in tre grandi categorie: quelle pietrose (aeroliti), di gran lunga le più abbondanti; quelle ferrose (sideriti); e quelle di composizione intermedia (sideroliti).
- Meteoroide Particelle, in genere microscopiche, disseminate nello spazio interplanetario, che sono all'origine del prodursi delle meteore quando cadono nell'atmosfera terrestre. I meteoroidi hanno probabilmente due tipi diversi d'origine: dal nucleo di una cometa, per liberazione dei grani microscopici di polveri, oppure per frammentazione dagli urti tra asteroidi, o comunque tra corpi minori del Sistema Solare.
- Mira, variabile di tipo Sono stelle variabili pulsanti, dall'intenso colore rosso, con periodo pulsazionale superiore a 100 giorni e variazioni di luminosità superiori ad una magnitudine. Giunte nelle ultime fasi della loro evoluzione, nel giro di pochi milioni di anni sono destinate ad espellere il materiale esterno (che darà vita ad una nebulosa planetaria) ed a trasformarsi in nane bianche. Di massa pari a 2 o 3 masse solari, possono essere anche migliaia di volte più luminose della nostra stella, sono soggette a pulsazioni che si traducono in cambiamenti sia nel raggio della stella sia nella temperatura, con conseguente variazione di luminosità. Devono il loro nome alla prima stella di questo tipo scoperta: Mira Ceti (Omicron Cet).
- Moto proprio Le stelle solo apparentemente occupano sempre la stessa posizione in cielo. Il primo a comprendere che le stelle in realtà non sono "fisse" fu E. Halley nel 1718. Si chiama moto proprio annuo lo spostamento angolare di una stella nel corso di un anno. Tale spostamento è per lo più inavvertibile a causa della grande distanza, pur se le velocità spaziali delle stelle sono dell'ordine delle decine di chilometri al secondo. Tra le stelle dotate di maggior moto proprio la più famosa è la Stella di Barnard che si sposta di circa 10 secondi d'arco all'anno.
- Multiplo, sistema Sistema di tre o più stelle rivolventi intorno al comune centro di massa per effetto dell'attrazione gravitazionale reciproca. Si conoscono sistemi multipli composti da sei-sette stelle.
- Nadir La verticale condotta da un punto qualunque della superficie terrestre, ove si trova l'osservatore, incontra la sfera celeste in due punti opposti. Il nadir è quello che sta sotto l'orizzonte; l'altro che sta sopra è lo zenit.
- Nana bianca Stella di piccola massa che al termine della sua evoluzione, esaurito il combustibile nucleare, collassa. La materia del core si trova in uno stato degenere; l'energia non viene più prodotta dalle reazioni nucleari nel centro della stella, ma in un guscio atmosferico che si raffredda lentamente, cosicché alla fine la nana bianca riduce grandemente la sua luminosità e si trasforma in una nana nera. La nana bianca, a seguito del collasso gravitazionale, raggiunge una dimensione tipicamente planetaria (poche migliaia di km di raggio) e una densità elevatissima. La prima nana bianca fu scoperta da A. Clark nel 1863: si trattava di Sirio B, la debole compagna di Sirio.
- Nana bruna Sono oggetti celesti che possiedono una massa più grande di quella di un pianeta, ma più piccola di 0,08 volte la massa del Sole, corrispondente a 70 masse gioviane e considerata la massa minima perché abbiano luogo le reazioni di fusione nucleare proprie delle stelle. Si formano, esattamente come le stelle, per il collasso gravitazionale di nubi di gas nello spazio. L'energia che irradiano è dovuta alla loro lenta contrazione e sembrerebbero essere in grado di emettere una debole luce per un centinaio di milioni di anni circa, in conseguenza alla conversione di energia gravitazionale in calore. Nei primi stadi della loro vita, la maggior parte delle nane brune in effetti genera un po' di energia grazie alla fusione del litio e del deuterio, elementi molto facili da fondere e che sono infatti assenti nelle stelle normali (che li bruciano immediatamente). La presenza del litio è quindi un forte indizio che un oggetto di piccola massa sia una nana bruna. Le nane brune continuano a brillare nel rosso e soprattutto nell'infrarosso dopo che hanno finito il deuterio. Le atmosfere delle poche nane brune conosciute hanno temperature che variano da 2.300 a 700 °C. Tutte le nane brune si raffreddano nel tempo (non avendo altre fonti di energia) e lo fanno tanto più lentamente quanto maggiore è la loro massa.
- Nebulose Oggetti celesti che all'osservazione appaiono come tenui sorgenti di luminosità diffusa oppure come macchie scure. Sono costituite da ammassi di gas frammisti a particelle di polveri. Sono talvolta associate ad ammassi stellari aperti; talvolta a singole stelle; talvolta invece si osservano isolate. La loro luminosità è dovuta sia a luce diffusa delle stelle vicine, e allora si parla di nebulose a riflessione, sia a luce emessa dal gas che le costituisce, eccitato dalla radiazione ultravioletta di stelle calde vicine, e allora si parla di nebulose ad eccitazione. Più spesso però sono presenti entrambi questi fenomeni. Infine nebulose oscure sono quegli aggregati di materia fredda e opaca che, nascondendo alla vista le stelle di fondo, appaiono come regioni scure, vuote di stelle. La composizione delle nebulose oscure non è in genere diversa da quelle luminose: la differenza consiste nell'assenza di stelle eccitatrici vicine. Nelle nebulose la densità della materia è maggiore che nel mezzo interstellare ma è comunque molto minore del vuoto più spinto ottenibile in un laboratorio terrestre.
- Newtoniano, telescopio II primo dei telescopi a riflessione, disegnato da I. Newton nel 1670. Consiste di uno specchio primario parabolico e di uno specchietto secondario ellittico piano che raccoglie il fascio convergente e lo riflette all'esterno del tubo in direzione perpendicolare all'asse ottico.
- NGC Iniziali di New General Catalogue of Nebulae and Clusters of Stars compilato da Dreyer nel 1888. Contiene poco meno di ottomila oggetti non stellari, tra nebulose, galassie, ammassi stellari. La denominazione di un oggetto è data dalla sigla NGC seguita dal numero d'ordine del catalogo.
- Nodi Le intersezioni dell'orbita di un corpo celeste con il piano dell'eclittica. I nodi sono due: uno ascendente, cioè il punto in cui il corpo orbitante attraversa l'eclittica venendo da latitudini meridionali e l'altro discendente, quando il corpo orbitante attraversa l’eclittica venendo da latitudini settentrionali.
- Novae, stelle Importante categoria di stelle variabili esplosive di alta temperatura. L'esplosione si instaura all'improvviso. La stella aumenta la sua luminosità di 10-12 magnitudini nel corso di 1-2 giorni; permane al massimo pochi giorni e quindi inizia il declino che a seconda dei casi può essere rapido oppure lento. Dall'analisi spettroscopica si ricava che nel corso dell'esplosione si ha l'espulsione di un involucro di gas di elevata temperatura che talvolta diventa visibile in fotografia come una piccola nebulosa in espansione. Le stelle novae normalmente si indicano con il nome della costellazione cui appartengono e l'anno dell'esplosione osservata: ad es. Nova Aquilae 1918, Nova Cygni 1975, ecc. Si pensa che l'esplosione avvenga nella componente collassata (probabilmente una nana bianca) di un sistema binario stretto ove la secondaria è una stella fredda di sequenza principale che trasferisce materia alla primaria per l'azione delle forze di marea.
- Nucleo galattico La parte centrale di una galassia a forma di ellissoide. Per la Via Lattea le osservazioni del nucleo sono impossibili nel dominio ottico a causa del forte assorbimento della materia del disco lungo la visuale. Osservazioni nelle onde radio ed infrarosse indicano la presenza di materia in moto rapido entro una decina di anni-luce dal centro (che è posto nella direzione della costellazione del Sagittario); recentemente è stata avanzata l'ipotesi che al centro del nucleo della nostra e di altre galassie si trovi un buco nero molto massiccio.
- Nutazione Moto periodico dell'asse di rotazione terrestre dovuto all'interazione gravitazionale della Luna e del Sole sul rigonfiamento equatoriale terrestre e che si sovrappone al fenomeno della precessione. Si manifesta con una piccola oscillazione conica a base ellittica sulla posizione media dell'asse terrestre. La massima ampiezza dell'oscillazione è di 9 secondi d'arco e il periodo principale è di 18,6 anni.
- Occultazione II fenomeno per cui un astro, generalmente una stella, viene nascosto per un certo tempo dal disco di un secondo corpo celeste. Particolarmente frequenti sono le occultazioni di stelle da parte della Luna.
- Oort, nube di Regione agli estremi confini del Sistema Solare, posta ad almeno 40 mila Unità Astronomiche dal Sole ove si ipotizza che ristagnino forse cento miliardi di nuclei cometari, resti congelati della materia da cui si formarono i pianeti del Sistema Solare. La regione prende il nome dall'astronomo J. Oort che per primo la ipotizzò. Le comete, secondo questa idea, si muoverebbero su orbite pressoché circolari e verrebbero perturbate episodicamente dai campi gravitazionali delle stelle vicine che le spingerebbero a “cadere” all’interno del Sistema Solare.
- Opposizione Due corpi celesti si dicono in opposizione quando la loro longitudine differisce di 180°. Così la Luna è Piena all'opposizione rispetto al Sole; analogamente il periodo in cui un pianeta è in opposizione rispetto al Sole è quello più favorevole per l'osservazione, perché il pianeta sorge all'incirca quando il Sole tramonta e viceversa (oltre che per ragioni di luminosità e distanza dalla Terra).
- Orbita Il cammino percorso da un corpo sottoposto a forze gravitazionali. Nella situazione più semplice, quando l'interazione si sviluppa tra due corpi di cui l’uno di massa trascurabile rispetto all'altro, come si ha in genere nel caso pianeta-Sole o satellite-pianeta, le orbite sono dette chiuse nel senso che il moto del corpo orbitante è periodico intorno al corpo centrale. Le orbite aperte invece sono le traiettorie di quei corpi, ad esempio certe comete, che passano una volta sola al perielio e poi si perdono nello spazio uscendo definitivamente dalla sfera d'influenza gravitazionale del Sole.
- Parallasse Lo spostamento apparente in cielo di un oggetto visto da due punti diversi d’osservazione. Si sfrutta questo effetto per determinare la distanza dell’oggetto per mezzo di triangolazioni. In astronomia è di particolare interesse considerare la parallasse delle stelle, che si evidenzia con osservazioni condotte a distanza di mesi per effetto dello spostamento della Terra nella sua orbita di rivoluzione intorno al Sole.
- Parallelo Sulla sfera terrestre, i cerchi minori posti parallelamente all’equatore. Sulla sfera celeste è ogni cerchio minore che sia parallelo al cerchio massimo dell'orizzonte.
- Parsec Unità di misura delle distanze astronomiche. Questo termine è l'acronimo di parallasse di un secondo d'arco ed è definito come la distanza cui il semi-diametro dell’orbita terrestre sottende un angolo di 1 secondo d’arco. 1 parsec (pc) equivale a 3,26 anni luce (a.l.), cioè a 3,08 x 1013 km (205.597 UA = 30.840 miliardi di km). 1 kiloparsec (klc) = 1.000 parsec = 3.260 a.l. 1 megaparsec (mpc) = 1.000.000 parsec = 3.260.000 a.l.
- Perielio È il punto di un'orbita ellittica, estremo dell'asse maggiore, in cui un pianeta si trova alla minima distanza dal Sole. Per analogia, viene chiamato perielio anche l'analogo punto di minima distanza per un corpo (pianeta o una stella, ecc.) orbitanti attorno a una stella diversa dal Sole, anche se in tal caso si dovrebbe usare il termine periastro. La posizione angolare del perielio lungo l'orbita dei vari pianeti si sposta molto lentamente (di alcune decine o centinaia di secondi d'arco al secolo), a causa dell'interazione gravitazionale con gli altri pianeti: questo effetto si chiama precessione anomalistica o precessione del perielio. Nel caso della Terra, il perielio dista circa 147 milioni di chilometri dal Sole, 2,5 milioni di chilometri meno della distanza media. La Terra vi transita nel mese di gennaio, mediamente 13 giorni dopo il solstizio d'inverno boreale. Il contrario di Afelio.
- Perigeo Il punto dell’orbita della Luna o di un satellite artificiale corrispondente alla sua minima distanza dalla Terra. Il contrario di Apogeo.
- Pianeta Il termine pianeta in origine indicava i "vagabondi", che erano conosciuti solo come luci in movimento nel cielo, ma recenti scoperte hanno condotto gli astronomi a creare una nuova definizione, ricavata dalle informazioni scientifiche attualmente disponibili. Per questo motivo, il 24 agosto 2006, al termine dell'Assemblea Generale di Praga dell'Unione Astronomica Internazionale (International Astronomy Union, o IAU), venne approvato il testo completo della definizione di pianeta del Sistema solare, che individua tre categorie di oggetti: pianeti, pianeti nani e piccoli oggetti del sistema solare. 1. un "pianeta" è un corpo celeste che: - è in orbita intorno al Sole; - ha una massa sufficiente affinché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, cosicché assume una forma di equilibrio idrostatico (quasi sferica); - ha ripulito le vicinanze intorno alla sua orbita; 2. un "pianeta nano" è un corpo celeste che: - è in orbita intorno al Sole; - ha una massa sufficiente affinché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, cosicché assume una forma di equilibrio idrostatico (quasi sferica); - non ha ripulito le vicinanze intorno alla sua orbita; - non è un satellite. 3. tutti gli altri oggetti, eccetto i satelliti, che orbitano intorno al Sole devono essere considerati in maniera collettiva come "piccoli corpi del sistema solare". Alla definizione di pianeta (del Sistema Solare) corrispondono Mercurio, Venere, la Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno; a quella di pianeta nano corrispondono oggetti come Plutone, Cerere, Haumea, Makemake ed Eris.
- Pianetino Altro termine con cui, soprattutto in passato, venivano chiamati gli asteroidi.
- Precessione È un moto approssimativamente conico dell'asse di rotazione di un corpo celeste dovuto all'interazione di corpi vicini. Ad esempio, l'attrazione del Sole e della Luna sul rigonfiamento equatoriale terrestre determina una lenta rotazione dell'asse terrestre attorno all'asse dell'eclittica che si compie in circa 25.800 anni. La base del cono è lievemente ondulata a causa della nutazione. La precessione fa sì che cambi nei secoli la direzione dell'asse del mondo e l'orientazione del piano equatoriale celeste. Di conseguenza i poli si spostano e cambiano i valori delle coordinate degli astri. Anche la linea d'intersezione tra il piano equatoriale e il piano dell'eclittica cambia, dando origine al fenomeno già conosciuto dagli antichi della precessione degli equinozi.
- Protuberanze Lingue di gas luminosissime che si alzano al di sopra della cromosfera solare, particolarmente evidenti se osservate con filtri H-alfa. Possono alzarsi fino ad altezze di centinaia di migliaia di km ed hanno vita media di circa 3-4 mesi, ma questo solo nelle fasi di più intensa attività solare. Invece nei periodi di Sole quieto si osservano numerose piccole protuberanze su tutto il disco, che prendono il nome di spicule.
- Pulsar Classe di stelle dall'emissione pulsata che si ritiene siano stelle di neutroni rapidamente rotanti. Si osservano per la loro emissione nelle onde radio o nei raggi X e gamma; solo in pochi casi una radio-pulsar è stata vista pulsare anche in ottico. I periodi possono andare da pochi secondi fino a pochi millesimi di secondo per le pulsar cosiddette superveloci.
- Quadratura Due corpi celesti si dicono in quadratura quando la loro longitudine differisce di 90°.
- Quasar Si chiamano così, dalla contrazione dell'inglese Quasi Stellar Radio Source, una classe di oggetti extragalattici estremamente lontani e luminosi. Oggi però si preferisce designarli con la sigla QSO, da quando si è scoperto che molti di questi oggetti sono radio-quieti. Sono caratterizzati da un aspetto quasi puntiforme in ottico, da un'emissione variabile su tempi scala brevi, dell'ordine delle settimane, sia in ottico che in infrarosso, in ultravioletto e nei raggi X. Ma soprattutto la loro caratteristica più appariscente è il fortissimo spostamento verso il rosso delle righe spettrali che, interpretato in chiave cosmologica in base alla legge di Hubble, indica che i quasar sono gli oggetti più distanti che si conoscano.
- Radiante II punto sulla sfera celeste da cui sembrano dipartirsi tutte le tracce meteoriche di uno sciame. Per individuarne la posizione occorre proiettare all'indietro i percorsi osservati di molte meteore dello stesso sciame: il radiante è il loro punto d'intersezione comune.
- Radiazione cosmica di fondo Si indica con questo termine la radiazione, scoperta nel 1965 da A. Penzias e R. Wilson nelle microonde, che permea omogeneamente l'Universo ed ha l'aspetto dell'emissione di un corpo nero a 2,7° K. Tenuto conto dell'espansione dell'Universo, tale radiazione aveva temperatura molto più elevata in passato.
- Radiotelescopio Lo strumento che rivela le radioonde emesse dai corpi celesti. È costituito da un'antenna capace di misurare il flusso in arrivo e di inviarlo sotto forma di un impulso elettrico a diversi possibili analizzatori. Il potere risolutivo dipende dal diametro del disco parabolico oppure dalla distanza tra le antenne se il radiotelescopio è un sistema interferometrico.
- Redshift In italiano: spostamento verso il rosso. Spostamento delle righe spettrali verso lunghezze d'onda maggiori per effetto di un moto relativo in allontanamento tra la sorgente e l'osservatore.
- Rifrazione Il fenomeno ondulatorio per cui un'onda cambia direzione nel passaggio da un mezzo ad un altro, ove la velocità di propagazione è diversa.
- Risolutivo, potere In un telescopio è la distanza angolare minima alla quale si possono ancora apprezzare le immagini di due oggetti vicini come distinte.
- RR Lyrae Sono variabili pulsanti, cioè stelle la cui luminosità varia in seguito a fenomeni di contrazione/espansione della stella stessa. Queste stelle hanno massa compresa tra 0,5 e 0,6 masse solari, variazioni di luminosità dell'ordine di 0,2/2 magnitudini in periodi di tempo che vanno da 3 a 24 ore. Hanno temperature superficiali comprese tra 6000 e 7500 K, sono stelle vecchie e generalmente povere di elementi pesanti; presenti soprattutto negli ammassi globulari vengono usate come candele standard per la valutazione delle distanze galattiche.
- Runaway Stars Sono stelle che hanno tre caratteristiche in comune: sono molto giovani (spettro tra O e B5); si muovono nello spazio a velocità elevate, tra 50 e 150 km/s (contrariamente alle normali stelle di tipo O-B che hanno velocità intorno ai 10 km/s); percorrono traiettorie orientate in tutti i sensi e non giacenti nel piano equatoriale galattico, nel quale si trovano le altre stelle O-B riunite in associazioni. Dunque, queste stelle non si muovono secondo il moto che dovrebbero avere all’interno della Galassia, ma come se fossero state cacciate via dai loro luoghi originari. Mentre la maggior parte delle stelle O-B appartiene a sistemi binari o multipli, pochissime delle O-B fuggitive risultano doppie; tutto ciò fa pensare che un tempo le stelle fuggitive facevano parte delle associazioni O dalle quali appaiono provenire, e che là siano nate assieme alle compagne. A quell’epoca probabilmente facevano parte di sistemi binari o multipli, in cui la compagna aveva una massa elevatissima. Questa stella, evolvendosi rapidamente, aveva raggiunto la fase di supernova ed era esplosa. La stella superstite, allora, per la mancanza improvvisa della massa della compagna, non aveva potuto continuare ad orbitare intorno a un baricentro che ormai non c’era più o che (volendo considerare l’esigua massa del residuo di supernova) veniva praticamente a cadere nelle sue vicinanze, ed era fuggita in linea retta, secondo la tangente, con una velocità leggermente inferiore a quella che aveva nell’orbita.
- S Doradus (o LBV o Luminous Blue Variable, Variabili Blu Luminose). Sono stelle iper-giganti di classe O e B, milioni di volte più luminose del Sole e con masse che possono arrivare a 150 masse solari; mostrano lenti cambiamenti nella loro luminosità alternati a violente esplosioni. A causa della loro enorme massa sono destinate ad evolvere molto rapidamente e, nel giro di circa 1 milione di anni, ad esplodere come ipernove (dopo avere espulso parte della loro massa sotto la spinta di impetuosi venti stellari). Oltre a S Doradus, appartengono a questa classe di oggetti Eta Carinae, V4647 Sgr (Pistol Star), P Cygni, Sanduleak -69° 202a ed altre.
- Satellite Corpo minore del Sistema Solare che orbita intorno a un pianeta.
- Sciame meteorico In particolari periodi dell'anno la Terra nella sua rivoluzione intorno al Sole interseca delle zone ove si concentrano meteoroidi. L'incontro dà origine ad un sensibile incremento nei tassi di conteggio di meteore: questi sciami meteorici si distinguono per il periodo dell'anno in cui si manifestano e prendono il nome dalla costellazione in cui si colloca il rispettivo radiante. Dal confronto tra i parametri orbitali di questi meteoroidi e quelli delle comete periodiche si può stabilire l'associazione degli sciami con la cometa progenitrice.
- Scintillazione Variazioni rapide ed irregolari della luminosità dell'immagine di una stella conseguenti all'attraversamento dell'atmosfera terrestre da parte della luce stellare. Da qui il caratteristico luccichio della luce stellare.
- Sequenza principale (diagramma di Hertzsprung-Russell) – Fondamentale diagramma che correla il tipo spettrale delle stelle con la loro magnitudine assoluta. Prende il nome dai due astrofisici che per primi rilevarono il suo particolare andamento, essenziale nel comprendere che le stelle si distribuiscono in diverse classi di luminosità. Le caratteristiche principali del diagramma sono: a) una fascia diagonale, che raccoglie la maggior parte delle stelle, ed è detta sequenza principale. La classe di luminosità corrispondente è la V, o delle stelle nane. b) un raggruppamento abbastanza numeroso di stelle dei tipi spettrali G, K, M, intorno al valore 0 di magnitudine assoluta. La classe di luminosità corrispondente è la III e le stelle sono dette giganti. c) Un addensamento non troppo numeroso di stelle con magnitudine assoluta attorno alla -5 e appartenenti a tutte le classi spettrali: sono le stelle supergiganti di classe I e II di luminosità. d) Una regione in corrispondenza ai tipi spettrali G e K ove si concentrano stelle di magnitudine assoluta intermedia tra quella delle stelle giganti e nane dei corrispondenti tipi spettrali. Sono dette subgiganti di classe IV di luminosità. e) Una striscia poco popolata che corre parallelamente alla sequenza principale, marcata soprattutto nei tipi spettrali A, F, G, le cui stelle hanno luminosità di un ordine di grandezza minore di quella delle stelle di sequenza principale. Sono le stelle cosiddette subnane della classe VI di luminosità. f) Una regione molto estesa nel senso dei tipi spettrali (A, F, G, K), ma poco popolata, comprendente stelle di bassissima luminosità (magnitudine assoluta +10/+12). Sono dette nane bianche, anche se propriamente di colore bianco possono essere considerate solo quelle del tipo A. La classe di luminosità corrispondente è la VII.
- Seyfert, galassie di Appartengono alla categoria delle galassie attive, una vasta classe di oggetti cosmici caratterizzati da una massiccia emissione di radiazione ad alta frequenza. Si pensa che la causa di questa emissione sia dovuta all'attività di accrescimento di materia da parte di un buco nero super-massiccio responsabile, tra l'altro, anche dei getti e delle varie peculiarità morfologiche osservate in tali galassie. Si dividono in due sottoclassi (Tipo I e II). Prendono il nome dall'astronomo Carl Seyfert che per primo ne evidenziò le peculiarità (1943).
- Sistema solare L'insieme dei corpi (pianeti, satelliti, asteroidi, comete, meteoroidi, polveri, ecc.) che rientrano nella zona di influenza gravitazionale del Sole.
- Solstizio Nel corso dell'anno ci sono due giorni, che si dicono per l'appunto Soltizi, in cui il Sole raggiunge la massima distanza dal piano equatoriale. Il 21 giugno, in corrispondenza alla declinazione massima +23°,5, si ha il solstizio d'estate, mentre il 21 dicembre cade il solstizio d'inverno, con il Sole che raggiunge la massima declinazione meridionale a -23°,5. Il nome deriva dal fatto che in quei due giorni il Sole "si ferma" per invertire il suo moto nel senso della declinazione.
- Spettro Originariamente la scomposizione della luce solare in tutte le sue componenti cromatiche. Il termine viene usato in senso lato per indicare un diagramma che evidenzi la presenza di componenti diverse in un fenomeno qualsiasi.
- Spettroscopica, binaria Si tratta di stelle doppie talmente strette che risulta impossibile separare otticamente le componenti, anche quando sono relativamente vicine al Sistema Solare (qualche decina di anni luce). L’estrema vicinanza reciproca, però, può paradossalmente essere di aiuto agli astronomi nel rivelarne la duplicità. Dalle leggi di Keplero e di Newton risulta che la velocità lineare di un corpo orbitante attorno ad un altro è inversamente proporzionale alla radice quadrata della distanza che li separa: quindi più due corpi sono vicini tra loro, più orbitano veloci. Se il moto orbitale ha una componente parallela alla direzione di osservazione, allora le righe spettrali delle due stelle mostreranno uno spostamento per effetto Doppler. Tale spostamento non è costante nel tempo: sarà un red shift (spostamento verso lunghezze d’onda maggiori) quando la stella nel suo moto orbitale si allontana da noi e un blue shift quando si avvicina; anche l’entità dello spostamento varierà continuamente nel tempo. In questo modo, osserveremo le righe di assorbimento dei vari elementi chimici che oscillano con regolarità attorno alla posizione di “quiete”. Se immaginiamo due stelle che orbitano una attorno all’altra, quando una si avvicina a noi l’altra si allontana e pertanto avremo sempre due righe oscillanti in opposizione di fase, oppure una riga singola se la luce di una componente sovrasta e oblitera l’altra. Osservando l’oscillazione delle righe spettrali si può determinare il periodo delle binarie spettroscopiche, che per Castore A, B, C è rispettivamente di 9,2 giorni, 2,9 giorni e 19,5 ore. Le separazioni delle coppie sono estremamente piccole: 6,5 e 2,5 milioni di chilometri (da confrontare con i 58 milioni dell’orbita di Mercurio!). Lo spostamento delle righe è tanto più accentuato quanto più l’orbita è vista di taglio: è massimo quando il piano orbitale giace esattamente lungo la direzione di osservazione. In tal caso, come avviene per Algol (beta Persei), le stelle si eclissano a vicenda facendo variare la luminosità totale del sistema: è ciò che succede in Castore C. Essa è infatti anche una variabile a eclisse.
- Stella Corpo celeste costituito da gas ad elevata temperatura che riversa nello spazio l'energia prodotta da reazioni nucleari che si sviluppano in una piccola regione centrale. La forma è generalmente sferica. Esistono stelle singole, ma la maggioranza fa parte di sistemi binari o multipli. Molte sono le stelle variabili, cioè stelle che mutano periodicamente di luminosità. Altre proprietà che contraddistinguono le stelle sono lo spettro, la classe di luminosità, la massa, il raggio, la magnitudine.
- Supernova Una stella che all'improvviso aumenta di miliardi di volte la propria luminosità distruggendosi in un'esplosione che produce un resto gassoso in espansione e forse una stella di neutroni (o un buco nero).
- Swift-Tuttle, cometa Classificata anche 109P - È una cometa periodica scoperta indipendentemente nel luglio 1862 da Lewis Swift e Horace Parnell Tuttle; ha un nucleo di circa 10 km e un periodo orbitale di 133,28 anni, durante il quale si allontana a ben 51,22 U.A. dal Sole (mentre la minima distanza dalla nostra stella equivale a 0,95 U.A.). L'ultimo passaggio al perielio si è avuto nel 1992 e, se non ci saranno cambiamenti significativi nella sua orbita (che è retrograda), il prossimo è previsto per il 2126. La minima distanza tra l'orbita della cometa e quella della Terra è stata di 0,00089 U.A. e, almeno per quanto riguarda il prossimo millennio, nonostante alcune notizie allarmanti dovute a piccoli errori di calcolo, non sono previste collisioni con il nostro pianeta. La Swift-Tuttle è la cometa generatrice dello sciame meteorico delle Perseidi (popolarmente note con il nome di Lacrime di San Lorenzo), visibili nei mesi di luglio e agosto (con un picco intorno al 12 agosto) e che paiono irradiare alcuni gradi a nord di alfa Persei, quasi ai confini con la costellazione della Giraffa.
- T Tauri Sono stelle nei primi stadi della loro vita, che ancora non hanno trovato una collocazione nella sequenza principale del diagramma di Hertzsprung-Russell. Le caratteristiche principali di questi oggetti, che solitamente hanno masse e temperature simili a quelle solari (anche se possono avere diametri e luminosità molto maggiori), consistono nella rapida velocità di rotazione (dell'ordine di pochi giorni), nella variabilità, nella presenza di campi magnetici particolarmente intensi che attraggono i gas nelle vicinanze provocando massicci brillamenti, nella presenza di estese macchie, nell'emissione di raggi X e radio molto intensi e variabili e nella presenza di venti stellari estremamente potenti. Sono stelle molto giovani ancora troppo fredde per innescare al loro interno le reazioni di fusione nucleare, per cui la loro energia deriva dal collasso gravitazionale. È abbastanza comune la presenza di un sistema binario ed anche quella di un disco circumstellare, forse residuo della nebulosa da cui le stelle si sono formate.
- Telescopio Dispositivo ottico atto a raccogliere la luce di un astro e a restituirne l'immagine. Per estensione, si parla di telescopio anche quando la radiazione raccolta non appartiene alla banda ottica (ad es. telescopio in raggi X, radiotelescopio, ecc.). I telescopi ottici possono essere riflettori o rifrattori a seconda che il sistema sia costituito da specchi o da lenti. In base alla particolare configurazione ottica impiegata si distinguono diversi tipi di telescopi: newtoniano, Schmidt, Cassegrain, Coudè, ecc.
- Temperatura Grandezza fisica che qualifica lo stato termico di un corpo, associato al moto disordinato delle particelle che lo compongono. Nel Sistema Internazionale l'unità di misura è il kelvin (K).
- Tropico del Cancro È la linea corrispondente al parallelo terrestre di latitudine +23°,5. Le località sul Tropico del Cancro sono le più settentrionali da cui un osservatore può vedere il Sole allo zenit, e ciò avviene al tempo del solstizio estivo (22 giugno).
- Tropico del Capricorno È la linea corrispondente al parallelo terrestre di latitudine -23°,5. Segna la posizione delle località più meridionali in cui un osservatore può vedere il Sole allo zenit. Ciò avviene al tempo del solstizio d'inverno (22 dicembre).
- Unità Astronomica Abbreviata U.A. - Unità di misura utilizzata per indicare le distanze all'interno del Sistema Solare. È la distanza media Terra-Sole e corrisponde a 149.597.870 chilometri.
- Universo L'insieme di tutti gli oggetti osservabili. L'età dell‘universo si desume dalla legge di Hubble ed è dell'ordine di 10-20 miliardi di anni; la sua struttura su larga scala è organizzata in ammassi e super ammassi di galassie. La densità media della materia universale è dell'ordine di 10-28 g/cm3.
- Variabile ad eclisse Una binaria ad eclisse è una stella binaria in cui il piano orbitale delle due stelle si trova così ben allineato con la linea di vista dell'osservatore che le due componenti mostrano eclissi reciproche. Le binarie ad eclisse sono anche stelle variabili (e dette quindi variabili a eclisse), non perché le singole stelle siano variabili, ma perché a causa delle eclissi mostrano oscillazioni di luminosità quando sono affiancate (luminosità maggiore) e quando sono eclissate (minimi di luminosità). Le variabili ad eclisse si distinguono in 3 categorie principali: 1. Stelle del tipo di Algol, dal nome della stella prototipo (Algol, beta Persei): entrambi i membri hanno forma sferica, e il periodo è compreso in un intervallo molto ampio, generalmente da 2 a 3 giorni o da 5 a 8 giorni. 2. Stelle del tipo beta Lyrae, in cui le due componenti sono di forma ellissoidale (a causa delle sollecitazioni mareali), di dimensioni differenti. Periodo superiore a un giorno. 3. Stelle del tipo W Ursae Maioris, i cui componenti sono di forma ellissoidale ma di uguali dimensioni. Periodo inferiore a un giorno. Circa il 90% delle variabili ad eclisse ha periodi inferiori ai 10 giorni, quantunque esistano stelle con periodi eccezionalmente lunghi (pensiamo ai 9883 giorni di e Aurigae); quattro stelle hanno periodo inferiore a 0.2 giorni: il periodo più breve (88 minuti) è quello di WZ Sagittae.
- Variabile cataclismica Le variabili cataclismiche (chiamate anche stelle U Geminorum, a partire dal nome della stella prototipo) sono una classe di stelle variabili intrinseche, consistenti di una stella binaria in cui una componente è una nana bianca, mentre l'altra è una stella normale che cede gas alla compagna. Il nome cataclismica deriva dal fatto che la variabilità dipende dal comportamento turbolento del gas nel sistema stellare, con rapidi cambiamenti, esplosioni termonucleari e altri comportamenti estremi. La compagna della nana bianca è normalmente una nana rossa, anche se in alcuni casi si tratta di un'altra nana bianca o di una stella moderatamente evoluta.
- Velocità angolare Grandezza cinematica che misura la rapidità dello spostamento angolare nel moto rotatorio.
- Vento solare Flusso di particelle cariche, soprattutto protoni ed elettroni, che si liberano dalla corona solare ed attraversano lo spazio interplanetario inducendo fenomeni sul nostro pianeta come le tempeste magnetiche e le aurore polari. La velocità tipica all'altezza della Terra è di circa 400 km/s. Il vento solare e la pressione della radiazione solare sono le cause del fatto che le code cometarie sono sempre rivolte in direzione opposta al Sole.
- Via Lattea La striscia debolmente luminosa che attraversa la volta celeste quasi come un circolo massimo e che rappresenta il disco della Galassia osservato da una posizione che ne è all'interno. Per estensione, il termine Via Lattea è divenuto sinonimo di Galassia, cioè dell'intero sistema stellare e non solo del suo disco.
- W Ursae Majoris Sistemi ad eclisse il cui periodo non arriva al giorno, le cui componenti sono ellissoidali e quasi a contatto, con variazioni luminose di 0,8 magnitudini circa. La curva di luce non consente di stabilire le epoche di inizio e di fine. Solitamente le componenti hanno spettro di tipo F-G. La variabilità è molto accentuata proprio in virtù degli effetti mareali provocati dalla notevole vicinanza delle compagne. La variazione dei periodi riscontrata in vari sistemi lascia pensare ad uno scambio di materia tra le due stelle.
- Wolf Rayet Le stelle di Wolf-Rayet sono oggetti grandi ed estremamente massicci e sono tra le stelle più calde che si conoscono. Mostrano spettri caratterizzati da numerose righe larghe e luminose tipiche dell'elio superficiale con carbonio, azoto od ossigeno; sono spesso emettitori di onde radio. Tipica è l'esistenza di grandi e turbolenti gusci di gas in espansione che circondano la stella. Osservazioni recenti di stelle vicine di questo tipo hanno mostrato che si tratta di stelle doppie e che la produzione di polveri avviene nel punto d'incontro tra i venti stellari delle due stelle. La rotazione del sistema fa sì poi che detta polvere formi una sorta di spirale rotante di materiale. Il prototipo di questa classe di oggetti è la gamma Velorum.
- Wolf, numero di È un parametro che esprime quantitativamente l'intensità giornaliera, mensile, annua dell'attività di produzione di macchie solari. Il numero di Wolf tiene conto del numero di macchie e di gruppi che compaiono giornalmente sul disco solare.
- X, astronomia Branca dell'astronomia sviluppatasi a partire dagli anni '60, grazie ai primi satelliti artificiali, che studia l'emissione dei corpi celesti nei raggi X. Tra gli oggetti più luminosi nei raggi X troviamo binarie strette galattiche, tra cui diversi possibili candidati a buco nero, resti di supernovae, galassie attive, quasar, ammassi di galassie. Particolarmente interessante in cosmologia è lo studio dell'emissione X di fondo e quella della materia calda dispersa negli ammassi tra galassia e galassia.
- X, raggi Radiazioni elettromagnetiche comprese tra le lunghezze d'onda che vanno da un centinaio di Angstrom a un decimo di Angstrom. In genere, piuttosto che per la lunghezza d'onda si preferisce distinguerli per l'energia dei rispettivi fotoni. L'atmosfera terrestre assorte i raggi X, cosicché è necessario portare i rivelatori ad altissima quota, con razzi-sonda e satelliti artificiali.
- Zenit Una delle due intersezioni della verticale condotta da un punto qualunque della superficie terrestre, ove si trova l'osservatore, con la sfera celeste. Per la precisione, lo zenit è il punto che sta sopra l'orizzonte. L'altro punto di intersezione, agli antipodi, è detto nadir.
- Zodiacali, costellazioni Le costellazioni le cui stelle cadono sul piano dell'eclittica, contrariamente al credo comune, non sono dodici ma tredici. Esse sono: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Ofiuco, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci.La costellazione di Ofiuco è stata aggiunta all’elenco nel 1930 ad opera dell’Unione Astronomica Internazionale.