Nome latino: Monoceros (Monocerotis) - Mon
Coordinate: A.R. 7,15 h; Dec.: -6°
Superficie: 482° quadrati
Fascia di osservabilità: Lat. -85°/+75°
Passaggio al meridiano: 20 febbraio
Stella alfa: Lucida
È una delle cosiddette costellazioni "moderne", introdotta probabilmente da Plancius nel 1613, ma forse risalente a tempi molto più antichi

È una delle cosiddette costellazioni "moderne", introdotta probabilmente da Plancius nel 1613, ma forse risalente a tempi molto più antichi; è una costellazione della regione equatoriale celeste e, per questo motivo, visibile dalla maggior parte di entrambi gli emisferi. Ad occhio nudo si presenta povera di stelle brillanti, la cui luminosità non supera mag. 4, ma è ricca di oggetti interessanti, sia per l'osservazione telescopica, sia per quella binoculare.

Alfa Monocerotis (Lucida), di mag. 3,94, è una stella arancione che dista 144 a.l. Non è la stella più brillante della costellazione essendo superata, seppur di poco, dalla stella Beta.

Stelle doppie

Beta Mon (Cerastes - corno), di mag. 3,76, è una delle più belle stelle triple "fisiche" visibili anche con piccoli telescopi. È composta da una coppia A-B, le cui componenti, bianco-azzurre, di mag. 4,5 e 5,22, sono separate di 7,4", e da una terza stella (C), anch'essa bianco-azzurra, di mag. 5,6, separata dalla stella B di 2,8", a formare uno stretto triangolo che ha registrato nel tempo variazioni minime di posizione. Il sistema dista 691 a.l. È la stella più brillante della costellazione.

Delta Mon (Kartajan - ?), è una doppia ottica formata da una stella bianco-azzurra di mag. 4,15 e da una compagna indipendente di mag. 5,44 (21 Monocerotis), visibile ad occhio nudo o con l'utilizzo di un binocolo. Le due stelle distano rispettivamente 375 e 261 a.l.

Epsilon Mon, di mag. 4,39, è un sistema multiplo formato da una coppia principale di stelle di mag. 4,44 e 6,72, separate di 12,7", e da una terza stella, di mag. 12,7, separata di 93,6" dalla principale. La primaria è a sua volta una binaria spettroscopica. Il sistema dista 128 a.l.

10 Mon, di mag. 5,06, è una bella stella tripla le cui componenti principali, di mag. 5,0 e 9,2, sono separate di 77,2"; la terza stella, di mag. 9,2, è separata di 80,7" dalla primaria. Dista 1350 a.l. È la stella più brillante dell'ammasso aperto NGC2232.

14 Mon (S938), di mag. 6,44, è una stella doppia le cui componenti, di mag. 6,45 e 10,70, sono separate di 10,5". Dista 362 a.l.

15 Mon, di mag. media 4,62, è una calda stella gigante che è il membro primario di un sistema multiplo piuttosto complesso le cui componenti principali sono:

- C: di mag. 9,8, separata di 16,6";

- D: di mag. 9,6, separata di 41,3";

- E: di mag. 9,9, separata di 73,9";

- F: di mag. 7,7, separata di 156" (questa stella è a sua volta doppia);

- K: di mag. 8,1, separata di 105".

La componente A è a sua volta una doppia fotometrica, leggermente variabile, con oscillazioni di luminosità da mag. 4,62 a 4,68. Conosciuta anche come S Monocerotis, è la stella più brillante dell'ammasso aperto NGC2264 e dista circa 1000 a.l.

S953 (Struve 953), di mag. 6,53, è una bella stella doppia che dista 750 a.l.

Stella di Plaskett, di mag. 6,05, è un sistema binario gigante che è stato erroneamente considerato per decenni il più massiccio della nostra Galassia. È formato da una coppia di caldissime stelle blu (la cui separazione reale è di circa 70.000.000 di km) che orbitano attorno al comune centro di massa in 14,414 giorni. L'inclinazione del sistema deve essere abbastanza elevata rispetto alla nostra linea di vista, in quanto non si sono mai osservate eclissi fra le componenti A e B. Molto probabilmente questa stella appartiene all'ammasso NGC2244 (associato alla Nebulosa Rosetta, NGC2237) anche se, prospetticamente, sembra fare parte dell'ammasso aperto Cr106. Se questa ipotesi è esatta, la distanza della Stella di Plaskett è di circa 2700 a.l.

Stelle variabili

V Mon, di mag. media 7,52, è una bella variabile a lungo periodo, di tipo Mira, la cui luminosità oscilla tra mag. 6,0 e 13,9 in 340 giorni circa. Incerte sono le misurazioni sulla distanza.

Stelle peculiari

V838 Mon, era una stella supergigante con una massa pari a 65 masse solari e con una temperatura superficiale di 20-25.000 K; di età stimata di 4.000.000 di anni, con una compagna azzurra dalle caratteristiche simili, la cui presenza ha permesso di calcolare la distanza del sistema in 36.000 a.l. Normalmente di mag. 15,6, nel gennaio 2002, ha avuto un improvviso aumento di luminosità dovuto ad una immane esplosione cui si sono alternati nel tempo cali di luce ed outburst (la stella in quel periodo era circa un milione di volte più luminosa del Sole, una delle più luminose della nostra Galassia).

Questo improvviso aumento di luminosità è stato causato dalla rapidissima espansione degli strati esterni della stella che, in pochi mesi, ha fatto sì che V838 Monocerotis raggiungesse un diametro pari a quello dell'orbita di Giove. Dopo la fase di espansione è seguito un rapido raffreddamento, sia dei gas espulsi sia della stella, che l'ha portata ad assomigliare ad una nana bruna (con temperatura superficiale di 3700 K). Le ipotesi che sono state fatte per spiegare il fenomeno sono le più diverse:

- esplosione di una stella nova, seppure di tipo atipico;

- pulsazioni termiche di una stella giunta al termine del suo ciclo evolutivo che avrebbe causato un "flash dell'elio";

- trattandosi di una supergigante di enorme massa, potrebbe trattarsi di "flash del carbonio", fenomeno che si verifica allorquando, attraverso reazioni di trasformazione termonucleari, l'elio contenuto nella stella inizia a fondere in elementi più pesanti (carbonio);

- potrebbe trattarsi della fusione di due stelle di un sistema binario diseguale nel quale la stella più piccola sarebbe stata inglobata in quella più grande (mergeburst);

- potrebbe altresì trattarsi dell'inglobamento, da parte della stella, di uno o più pianeti giganti che, precipitando all'interno della stella, avrebbe provocato la fusione del deuterio, con conseguente rapida espansione dell'astro.

Ammassi stellari

M50 (NGC2323) - di mag. 5,9, è un ammasso aperto formato da una ottantina di stelle bianche e gialle di età stimata di 78.000.000 di anni che dista 2950 a.l.

NGC2215 - di mag. 8,4, è un interessante ammasso aperto formato da una quarantina di stelle di età stimata di 350.000.000 di anni che dista 3260 a.l.

NGC2232 - di mag. 3,9, è uno sparso ammasso aperto formato da una ventina di stelle di età stimata di 22.000.000 di anni, che dista 1350 a.l. Sparso su una superficie di 30', è diviso in due raggruppamenti distinti ed è perfettamente risolvibile con un binocolo. La stella più brillante dell'ammasso è la 10 Monocerotis, di cui si è già parlato sopra.

NGC2236 - di mag. 8,5, è un ammasso aperto formato da una cinquantina di stelle che dista 11.000 a.l. Si risolve completamente con strumenti di 150-200 mm. di apertura.

NGC2244 - di mag. 4,8, è un bell'ammasso aperto formato da un centinaio di giovani stelle blu situato proprio al centro della Nebulosa Rosetta (NGC2237) e fisicamente legato ad essa, essendo il risultato della contrazione dei gas di parte della nebulosa stessa. L'ammasso si trova in una regione abbastanza sgombra di materiale, al centro della nebulosa, liberata forse dall'intensa radiazione emessa dalle stelle che avrebbe spazzato via il gas circostante. L'età stimata di questo ammasso è di circa 3.000.000 di anni e si trova ad una distanza di 5550 a.l.

NGC2252 - di mag. 7,7, è un ammasso aperto disperso formato da una trentina di stelle sparse su una superficie di 20'. Dista 2900 a.l.

NGC2254 - di mag. 9,1, è un piccolo ammasso aperto che occupa un'area di appena 4,0', è formato da circa 50 stelle e dista 7200 a.l. Per essere osservato necessita di strumenti di apertura medio-grande e non meno di 250 ingrandimenti.

NGC2264 (Albero di Natale) - di mag. 3,9, è un grande ammasso aperto piuttosto disperso che, per la sua forma pressocché triangolare, si è meritato il nome di Albero di Natale. È formato da una ventina di brillanti stelle blu e da almeno un centinaio più deboli, la cui età è stata stimata in 20.000.000 di anni. Dista 2450 a.l. Il membro più rappresentativo dell'ammasso è la stella 15 Monocerotis, di cui si è trattato più sopra. Questo ammasso è immerso in una vasta nebulosità che viene catalogata anch'essa sotto la sigla NGC2264 e la cui parte più famosa è una nebulosa oscura che è stata soprannominata Nebulosa Cono.

NGC2301 - di mag. 6,0, è un ammasso aperto piuttosto ricco, formato da una ottantina di stelle prevalentemente azzurre (tranne la più brillante, che è arancione) di età stimata di 110.000.000 di anni. Già visibile in un binocolo, con telescopi di media apertura, a bassi ingrandimenti, diventa particolarmente interessante. Dista 2450 a.l.

NGC2324 - di mag. 8,4, è un piccolo ammasso aperto che, a dispetto delle ridotte dimensioni, è abbastanza ricco, con le sue settanta stelle di età stimata di 660.000.000 di anni. Dista 9500 a.l. Bellissimo da osservare in un grande binocolo astronomico o in un piccolo telescopio.

NGC2335 - di mag. 7,2, è un ammasso aperto piuttosto disperso formato da una trentina di stelle di età stimata di 160.000.000 di anni situato all'interno della Nebulosa Gabbiano. Dista 3250 a.l.

NGC2343 - di mag. 6,7, è un piccolo ammasso aperto formato da una quindicina di stelle azzurre disposte a triangolo, il cui vertice sud-orientale è segnato dalla presenza di una stella di ottava magnitudine che però non appartiene fisicamente all'ammasso. Dista 3200 a.l.

NGC2343 è immerso in una nebulosità diffusa (IC2177) perfettamente visibile anche in strumenti medio piccoli.

NGC2353 - di mag. 7,1, è un piccolo ma appariscente ammasso aperto la cui età stimata è di circa 76.000.000 di anni. Dista 3400 a.l.

NGC2506 - di mag. 7,6, è un ricco e concentrato ammasso aperto formato da almeno 150 stelle di età avanzata, stimata in 4 miliardi di anni e per questo povere di metalli. Dista 7200 a.l. Bellissimo in uno strumento di 120-150 mm. di apertura.

Cr91 (Collinder 91) - di mag. 6,4, è un piccolo ammasso aperto formato da una decina di stelle già perfettamente risolvibile con un binocolo.

Cr106 (Collinder 106) - di mag. 4,6, è un ammasso aperto formato da una ventina di stelle sparse su una superficie di circa 45'.

Tr5 (Trumpler 5) - di mag. 10,9, è un ammasso aperto discretamente grande e ricco, formato da oltre 150 stelle irrisolvibili e sovrapposte, prospetticamente, all'ammasso NGC2264. Dista 7800 a.l.

Nebulose

NGC2237/38/39/46 (Nebulosa Rosetta) - di mag. 6,0, è un ampio complesso circolare che in realtà è formato da quattro porzioni di nebulose diffuse, registrate nel New General Catalogue con i numeri 2237, 2238, 2239 e 2246 ma, generalmente, viene menzionato semplicemente come NGC2237. Con una estensione di 1,3°, circonda completamente l'ammasso aperto NGC2244 e si estende per ben 55 anni luce. È una delle nebulose più massive che si conoscono, con una massa di circa 11.000 Soli e numerosi globuli di Bok (globuli oscuri che contengono al loro interno giovani stelle allo stadio embrionale). Dista 5550 a.l.

NGC2261 (Nebulosa Variabile di Hubble) - di mag. 9,0, è una nebulosa gassosa peculiare, che avviluppa la stella variabile R Monocerotis, e la cui caratteristica principale è la variazione nel tempo sia della luminosità che della forma. Queste variazioni non coincidono però con quelle della sua stella interna che nel 1959 si è scoperto essere in realtà una piccola ma brillantissima nebulosa di forma triangolare che, a sua volta, contiene un sistema binario appena formato.

Le due componenti, la più luminosa delle quali è circa 10 volte più grande del Sole, non sono osservabili nella banda della luce visibile, ma solo negli infrarossi, a causa della densa nebulosità e molto probabilmente sono due stelle del tipo T Tauri, formatesi appena 300.000 anni fa. Per spiegare la variabilità della nebulosa, si ipotizza che attorno alle due stelle esista un disco circumstellare dal quale vengono espulsi filamenti di gas in forma di un doppio cono che, seguendo le linee del campo magnetico, provocherebbero le variazioni finora osservate. NGC2261 dista 2500 a.l.

NGC2264 - Come già accennato sopra, è un complesso di nebulosità diffuse che circonda l'ammasso aperto NGC2264; non è un oggetto facile per l'osservazione visuale, per la quale è indispensabile l'uso di un filtro nebulare. La sezione forse più spettacolare di questa nebulosa, bellissima in fotografia, è stata chiamata Fox Fur Nebula (Pelliccia di volpe), che deve la sua particolare forma alle complesse interazioni che avvengono tra la polvere interstellare e la pressione di radiazione delle giovani stelle che compongono l'ammasso.

Ai confini meridionali di questa nebulosa è sovrapposta una nebulosa oscura la cui forma particolare le ha meritato il soprannome di Nebulosa Cono, la quale si estende per circa 7 a.l. ed è a tutt'oggi uno degli oggetti più fotografati dagli astrofili. Dista 2450 a.l.

NGC2346 (Nebulosa Farfalla) - di mag. 12,5, è una piccola ed evanescente nebulosa planetaria all'interno della quale si trova un sistema binario nel quale una delle componenti ha eiettato buona parte dei suoi strati esterni generando la nebulosa (che attualmente si estende per quasi 4000 miliardi di chilometri). Dista 2000 a.l. Per l'osservazione visuale di questo oggetto è indispensabile l'uso di un filtro OIII.

Nebulosa Gabbiano (Seagull Nebula) - è una vasta nebulosa ad emissione in cui è particolarmente attiva la formazione stellare; fa parte dell'associazione stellare Canis Majoris OB1 e del complesso nebulare Canis Majoris R1.

Le sue dimensioni reali si aggirano intorno ai 100 a.l. ed al suo interno sono distinguibili diverse tipologie di oggetti:
- la parte più famosa di questa nebulosa è quella che rappresenta le "ali" del gabbiano ed è catalogata come IC2177 (anche se questa nomenclatura talvolta viene utilizzata per indicare tutta la Seagull Nebula).

- La "testa" è invece catalogata come NGC2327 (o Gum 1), una nebulosa di forma irregolare all'interno della quale si trova la stella doppia Rst 3489, le cui componenti, di mag. 7,2 e 8,5, sono separate di 0,6".

- Sh 2-297, è una nebulosa a riflessione situata sul bordo meridionale dell'ala ed associata alla stella HD53623.

- All'interno di quest'area sono visibili diversi ammassi stellari aperti, di cui i più brillanti sono NGC2335 ed NGC2343 (di cui si è parlato sopra).

L'intero complesso dista 3750 a.l. e può essere osservato già con un buon binocolo o un telescopio medio-piccolo, soprattutto facendo uso della visione distolta.

LBN1036 - è una estesa nebulosa ad emissione dal caratteristico colore rossastro, solo apparentemente illuminata da una stella arancione di mag. 5,95 (HD56207) che si trova prospetticamente nel centro. Fa parte, come IC2177, di un vasto complesso nebulare noto come CMa R1, in cui è attiva la formazione stellare. Dista 1800 a.l.

Galassie

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Meteore

Questa costellazione è caratterizzata dalla presenza di due sciami meteorici minori e con picchi molto brevi:

- le alfa Monocerontidi, che irradiano dal 13 novembre al 2 dicembre, con un massimo previsto per il giorno 21 novembre e con uno ZHR di 6-18 meteore/ora. Questo sciame è stato generato dalla cometa C/Van Gelt-Peltier.

- e le Monocerontidi propriamente dette, che irradiano tra il 27 novembre ed il 17 dicembre di ogni anno, con un massimo previsto per il giorno 11 dicembre ed uno ZHR di 2-10 meteore/ora, generato dalla cometa perduta D/Mellish.

Occasionalmente (nel 1925, 1935, 1985 e 1995) sono state osservate piogge particolarmente intense che hanno permesso di individuare con esattezza il radiante delle meteore.