Cielo del mese
- Dettagli
- Scritto da DD
- Categoria: Cielo del mese
S O L E | L U N A | |||||
1 luglio | 5:40 | 20:51 | 2 luglio | Primo Quarto | 21h 30m | |
15 luglio | 5:50 | 20:46 | 10 luglio | Luna Piena | 22h 36m | |
31 luglio | 6:04 | 20:32 | 18 luglio | Ultimo Quarto | 02h 38m | |
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 43 minuti | 24 luglio | Luna Nuova | 21h 12m | |||
Se vi state chiedendo – e so che ve lo state chiedendo da anni – dove si colloca nella volta celeste il centro della Via Lattea, questo è il periodo perfetto per scoprirlo. Posizionato prospetticamente ai confini della costellazione del Sagittario, all’incrocio con Ofiuco e lo Scorpione, il centro galattico (indicato dal cerchio rosso nell'immagine a sinistra) è ormai reso noto dall’immagine del buco nero supermassiccio Sagittarius A*. Per trovarlo basta identificare verso la mezzanotte sull’orizzonte Sud la costellazione del Sagittario o, meglio, l’asterismo della Teiera. Il beccuccio della teiera, appunto, indica poco più a destra proprio il centro della nostra Galassia. Questa zona del firmamento brulica di oggetti celesti. Per chi ha la fortuna di avere cieli poco inquinati dalle luci cittadine, e in nottate senza Luna, basta un binocolo per scoprire quanti ammassi e nebulose sono presenti in questa zona di cielo. E proprio qui si trovano bellissime nebulose che meritano attenzione.
La nebulosa Laguna o M8, la nebulosa Trifida o M20, entrambe fotografate recentemente nelle Ande cilene dai nuovi occhi dell’Osservatorio Vera Rubin, poi la Nebulosa Omega e la Nebulosa Aquila, tanto per citare le più appariscenti. E se di Via Lattea parliamo allora perché non percorrerla, magari dopo la metà del mese, quando la Luna non rischiara il cielo? Alzando lo sguardo da sud verso l’alto, incontriamo dapprima la costellazione dello Scudo, con il bellissimo l’ammasso stellare aperto M11 anch’esso visibile con un binocolo o un piccolo telescopio. Proseguendo incontriamo la costellazione dell’Aquila e verso lo Zenit le costellazioni del Cigno e della Lira che ci accompagneranno per tutta l’estate. Le loro stelle principali – Altair dell’Aquila, Deneb del Cigno e Vega della Lira – formano il triangolo estivo ben visibile già all’imbrunire. Vicino alla stella Deneb, c’è la nebulosa Nord America. Visibile solo in immagini a lunga esposizione, ha in effetti un’impressionante somiglianza, nella forma, al continente americano. Invece la testa del Cigno è formata dalla bellissima stella doppia Albireo. La prima è una stella di un colore arancio, mentre la seconda di un bellissimo colore verde-azzurro. Assolutamente da osservare al telescopio. Sempre camminando sulla Via Lattea e proseguendo con lo sguardo ben oltre lo Zenit, giriamoci verso nord per incontrare la costellazione di Cassiopea. E finalmente arrivando all’orizzonte Nord Nord-Est dove, in corrispondenza della costellazione di Perseo siamo rivolti all’opposto del centro galattico e quindi verso la periferia della Via Lattea. Zona, questa, particolarmente interessante nei mesi invernali.
La Luna è al primo quarto il 2 luglio alle 21:30, Luna piena il 10 del mese alle 22:36, ultimo quarto il 18 di luglio alle 2:38 e Luna nuova il 24 del mese alle 21:12. Le mattine del 20, 21, 22 e 23 luglio saranno particolarmente belle verso Est con una sottilissima falce di Luna che, con il trascorrere di questi giorni, si troverà prospetticamente vicino alle Pleiadi, a Venere e poi a Giove.
Venere sarà visibile da circa le 4 del mattino fino al sorgere del Sole ad Est, e Giove migliorerà di poco la sua visibilità dopo la metà del mese anche lui basso sull’orizzonte Est prima delle luci mattutine. Saturno sarà un po’ più visibile sorgendo verso l’1 ad inizio mese e verso le 23 a fine mese.
In un luglio non particolarmente ricco di eventi celesti, dedichiamo un pensiero al nostro satellite. Anche in questo mese, come nel mese scorso, la Luna piena sarà piuttosto bassa sull’orizzonte e quindi, al confronto con oggetti del panorama terrestre, ci sembrerà più grossa del normale. In realtà è una semplice illusione visto che addirittura il 5 luglio il nostro satellite sarà al punto più distante dalla Terra, e quindi la sua dimensione sarà leggermente più piccola. Buon luglio e buona passeggiata lungo la Via Lattea. E se avete foglia di scattare immagini della nebulosa Nord America o NGC 7000… speriamo che non dobbiate pagare i dazi!
- Dettagli
- Scritto da DD
- Categoria: Cielo del mese
S O L E | L U N A | |||||
1 giugno | 5:39 | 20:41 | 3 giugno | Primo Quarto | 05h 41m | |
15 giugno | 5:36 | 20:49 | 11 giugno | Luna Piena | 09h 44m | |
30 giugno | 5:40 | 20:52 | 18 giugno | Ultimo Quarto | 21h 19m | |
Nel giorno più lungo dell'anno il Sole sorge alle 5:36 e tramonta alle 20:51 | 25 giugno | Luna Nuova | 13h 31m | |||
Giugno è il mese del solstizio d’estate. Il Sole raggiunge la massima altezza sull’orizzonte il 21 del mese. In questo giorno il Sole sorgerà alle 5 e mezza e tramonterà alle 21. Sarà la giornata dell’anno con più ore di luce: ben 15 ore e mezza. Ci potremo abbronzare bene, ma avremo anche meno ore di buio per goderci il cielo stellato. La Luna piena, opposta al Sole sarà, al contrario, parecchio bassa sull’orizzonte. Un’ottima occasione per serate romantiche e sperimentare l’illusione della Luna. La sera dell’11 sorgerà poco prima delle 22 e transiterà alla massima altezza verso l’una di notte a soli 17 gradi sopra l’orizzonte, per poi tramontare verso le 4 del mattino. Una bella opportunità per osservare appunto l’inganno della Luna che ci appare molto più grossa quando è prospetticamente vicina a riferimenti ‘terreni’ e un'opportunità anche per scattare qualche fotografia con la Luna tra i palazzi cittadini, o vicino - si fa per dire - a elementi di paesaggio all’orizzonte.
E già che siamo in ballo con la Luna, diamo uno sguardo alle sue fasi: Il nostro satellite è al primo quarto alle 5 e 41 del 3 di giugno, come già detto, Luna piena l’11 del mese alle 9 e 44, all’ultimo quarto il 18 di giugno alle 21 e 19 e Luna nuova il 25 del mese alle 12 e 31. Al primo giorno del mese la Luna sarà in mezzo tra Marte e Regolo, la stella principale della costellazione del Leone. I tre soggetti saranno visibili in prima serata dopo il tramonto del Sole verso ovest. L’ora migliore di osservazione è quando il cielo è piuttosto buio verso le 10 di sera. Il 22 di giugno la Luna, che mostra una falce decrescente sottile, sarà poco distante da Venere. Verso Est, entrambi visibili da circa le 3 e mezza del mattino fino al sorgere del Sole. A sinistra saranno visibili anche le Pleiadi formando un bellissimo panorama astronomico. E proprio le Pleiadi il 23 verranno parzialmente occultate dalla Luna. L’occultazione avrà inizio alle 3:30 del mattino al loro sorgere, a Nord-Est, e terminerà con il sorgere del Sole. Sarà particolarmente bella perché la Luna mostrerà una sottilissima quasi impercettibile falce calante.
Lo sciame meteorico delle Bootidi è attivo dal 26 giugno fino al 2 luglio e raggiungerà il picco il 27 di questo mese. Normalmente lo sciame è molto debole, ma è considerato imprevedibile in quanto occasionalmente si sono verificate esplosioni che producono un centinaio o più di meteore all'ora. Il radiante, situato nella costellazione del Boote è osservabile, dalle nostre latitudini, quasi tutta la notte. Quest’anno una sottile Luna crescente non sarà un ostacolo per le osservazioni dello sciame.
Il periodo preferibile per l’osservazione delle costellazioni e degli oggetti di profondo cielo è limitato ai primissimi giorni e dopo la metà del mese, quando la Luna non rischiara troppo il cielo. Possiamo ammirare le costellazioni del Boote, della Corona Boreale e di Ercole. E poi, un po’ meno appariscente la tredicesima costellazione dello zodiaco. La costellazione dell’Ofiuco o di colui che tiene il serpente. Anche se di poco, In effetti l’eclittica attraversa questa costellazione e quindi dovrebbe d’ufficio prendere parte allo zodiaco, come lo Scorpione che insieme alla costellazione del Sagittario ci indica la direzione del centro galattico. A parte le questioni zodiacali, in questa zona di cielo, a cavallo della Via Lattea, risiedono una miriade di ammassi globulari. Il più facile da osservare è M13 nella costellazione di Ercole ben alto in cielo, ma tra l’Ofiuco, lo Scorpione e il Sagittario, ne esistono veramente tanti.
Se i mesi scorsi ci siamo deliziati con le galassie, questo mese inizia la stagione migliore per osservare gli ammassi globulari, disposti in un alone sferico intorno alla nostra galassia. Oltre a M13, M4 è un ammasso globulare particolarmente semplice da osservare perché è prospetticamente vicino alla stella principale della costellazione dello Scorpione: Antares che significa “opposta a Marte” proprio per il suo colore simile al pianeta rosso. L’ammasso è visibile facilmente con un binocolo ma rimane, come lo Scorpione, piuttosto basso sull’orizzonte e quindi occorre un cielo buio e un orizzonte Sud libero. È uno degli ammassi più vicini e grandi, essendo, secondo le misure effettuate con il telescopio spaziale Hubble, posizionato ad una distanza di soli 7000 anni luce da noi e con un'estensione di circa 95 anni luce. Gli ammassi globulari sono oggetti celesti vecchissimi, e in M4 addirittura esiste un esopianeta che proprio per la sua età di 12,7 miliardi di anni, è stato chiamato Matusalemme! E orbita pure intorno a una pulsar binaria.
- Dettagli
- Scritto da DD
- Categoria: Cielo del mese
S O L E | L U N A | |||||
1 aprile | 6:55 | 19:38 | 5 aprile | Primo Quarto | 04h 15m | |
15 aprile | 6:31 | 19:53 | 13 aprile | Luna Piena | 02h 22m | |
30 aprile | 6:09 | 20:10 | 21 aprile | Ultimo Quarto | 03h 36m | |
Nel corso del mese le giornate si allungano di circa 1 ora e 18 minuti | 27 aprile | Luna Nuova | 21h 31m | |||
L’evento di questo mese di aprile è sicuramente l’occultazione delle Pleiadi da parte della Luna, il giorno 1. Purtroppo in questo periodo l’ammasso è piuttosto basso sull’orizzonte per cui sarà osservabile mentre sta tramontando, fino alle 23,30 circa. Ciononostante si tratta di un fenomeno interessante, in quanto l’occultazione avverrà dalla parte non illuminata del nostro satellite che farà sparire ad una ad una le stelle dell’ammasso.
Il mese di aprile è un mese di transizione, che permette di osservare ancora le costellazioni invernali nella prima parte della notte, Orione, il Toro, i Gemelli, l’Auriga, il Cane Maggiore, con la brillante stella Sirio, mentre ad est iniziano a sorgere le costellazioni che caratterizzeranno il cielo estivo, la Lira, il Boote dalla caratteristica forma ad aquilone, la Corona Boreale, Ercole con l’ammasso globulare M13, il Cancro, il Leone e la Vergine.
Per quanto riguarda i pianeti, Giove è visibile nella costellazione del Toro nella prima parte della notte, Marte in quella dei Gemelli, fino a tarda notte. Venere invece, visibile al mattino, prima del sorgere del Sole, sarà in congiunzione con Luna e Saturno il giorno 25, basso sull’orizzonte est all’alba.
Oltre alla già citata congiunzione del 1° aprile tra la Luna e le Pleiadi va ricordata anche la congiunzione del giorno 2 tra Luna e Giove che torneranno ad incontrarsi la sera del 30, sempre nella costellazione del Toro.
Notevole poi l’allineamento tra Luna e Marte il 5 del mese. Potremo ammirare le stelle Castore e Polluce, la Luna al Primo Quarto e il pianeta Marte, nella costellazione dei Gemelli.
Il giorno 29, prima del sorgere del Sole, sarà possibile osservare il sorgere di due pianeti in congiunzione, Venere e Saturno, che si incontrano nella costellazione dei Pesci.
La sera del 29 aprile potremo osservare nuovamente la falce di Luna crescente nella costellazione del Toro, tra la stella Aldebaran e l’ammasso stellare delle Pleiadi.
- Dettagli
- Scritto da DD
- Categoria: Cielo del mese
S O L E | L U N A | |||||
1 maggio | 6:08 | 20:11 | 4 maggio | Primo Quarto | 15h 52m | |
15 maggio | 5:51 | 20:26 | 12 maggio | Luna Piena | 18h 56m | |
31 maggio | 5:39 | 20:41 | 20 maggio | Ultimo Quarto | 13h 59m | |
Nel corso del mese le giornate si allungano di circa 59 minuti | 27 maggio | Luna Nuova | 05h 02m | |||
L’imprevedibilità delle comete è cosa certa. E così la cometa non periodica C/2025 F2 SWAN scoperta a fine marzo dalla sonda SOHO della NASA, ci ha fatto ben sperare in aprile. Ma sembra che durante il suo avvicinamento al Sole si sia disintegrata e la sua luminosità non è aumentata come sperato. Quel che resta del suo nucleo raggiungerà il perielio proprio il primo maggio. Poi a partire dal 2 sapremo meglio il suo destino, se l’avrà. Il primo maggio potrebbe essere visibile bassa sull’orizzonte a Ovest Nord-Ovest nella costellazione del Toro, appena dopo il tramonto del Sole. Le Pleiadi possono essere un buon riferimento perché rimarrà in zona per i primi 5 giorni per poi spostarsi verso le Iadi nella testa del Toro e poi verso Orione.
Rimanendo in tema cometario, la notte tra il 5 e il 6 del mese ci sarà il picco dello sciame meteorico delle Eta Aquaridi. Questo sciame è noto per essere stato originato dalla nota cometa di Halley, il cui prossimo passaggio è previsto per il 2061. Si tratta di meteore piuttosto rapide, con una velocità media di 65 km/s, che producono un’alta percentuale di scie persistenti. Lo sciame è intenso ai tropici. Alle nostre latitudini è piuttosto attenuato, ma quest’anno la sua osservazione è favorevole perché la Luna tramonterà molto prima che il radiante sorga. Circostanze eccellenti per osservare meteore.
Ma se non si è fortunati né con la cometa né con le stelle cadenti, nei primi dieci giorni del mese possiamo rifarci con Marte che passa prospetticamente vicino all’ammasso M44 - Presepe. L’ora di osservazione migliore è a partire dalle 22 fino a dopo l’una di notte, quando il cielo è sufficientemente buio da permettere una facile osservazione dell’ammasso. Il 3 e il 4 sarà presente anche la Luna che da un lato potrà disturbare la vista ma dall’altro potrà essere anche un’aggiunta suggestiva alle osservazioni.
La Luna sarà al primo quarto il 4 maggio alle ore 15:52, Luna piena il 12 del mese alle ore 18:56, ultimo quarto il 20 maggio alle ore 13:59 e Luna nuova il 27 del mese alle ore 5:02.
Il 22, 23 e 24 del mese la Luna, Venere brillantissima e Saturno saranno vicini in cielo, visibili a partire dalle 4 del mattino per poi sparire tra le luci dell’alba, bassi sull’orizzonte est. Un’occasione anche questa per catturare immagini del cielo con qualche particolare del paesaggio all’orizzonte. Sarà presente anche Nettuno ma con la sua scarsa luminosità sarà visibile solo al telescopio o attraverso le lenti di un buon binocolo. Venere è sicuramente il pianeta del mese. Luminosissima “stella del mattino”, ma occorrerà fare un’alzataccia – verso le 4 e mezza – per osservarla bassa sull’orizzonte est prima del sorgere del Sole. La sua fase da inizio mese cambierà da falce ad approssimarsi a fine mese alla dicotomia, ossia al quarto di Venere. Si allontanerà dalla Terra e quindi diminuirà anche di diametro apparente. Saturno, vicino a Venere, mostrerà i suoi anelli ancora timidamente e quasi di taglio ma sicuramente più visibili del mese scorso. Marte sarà ben visibile per gran parte della notte, tramonterà dopo le 2 e mezza a inizio mese e poco prima dell’una e mezza a fine mese.
In assenza di Luna, ossia nei primi due giorni e dopo la metà del mese, potremo goderci ancora un po’ di cielo extragalattico con le galassie nella Vergine, nella Chioma di Berenice e anche quelle, ancora alte in cielo, nei pressi della costellazione dell’Orsa Maggiore. Con il passare dei giorni si farà strada sempre più il piano galattico e inizierà ad essere il periodo migliore per l’osservazione degli ammassi globulari. Prepariamoci quindi già in maggio ad osservare M5 nella costellazione del Serpente, M13 e M92 in quella di Ercole, M3 al confine tra il Boote, la Chioma di Berenice e i Cani da Caccia. Mentre verso ovest la costellazione del Leone si prepara al tramonto, la bella costellazione del Boote sarà visibile alzando lo sguardo verso Sud. La stella principale è la gigante rossa Arturo, o Guardiano dell’Orsa, facilmente riconoscibile dal prolungamento dell’arco del timone del Grande Carro. Il Boote culminerà al meridiano a metà mese verso la mezzanotte e insieme alla Corona Boreale e a Ercole saranno le costellazioni principali in questo bel mese di maggio. Non sono ricche di oggetti celesti del profondo cielo ma sono belle costellazioni da riconoscere. La costellazione della Corona Boreale, dalla bella forma a semicerchio ha la sua stella principale di nome Gemma, o Alphecca, una binaria ad eclisse. Ma questa costellazione nasconde anche la stella T-Coronae Borealis, che sta facendo notizia a causa della sua imminente deflagrazione come stella nova ricorrente. Un sistema doppio formato da una gigante rossa ed una nana bianca. Quest’ultima, risucchiando gravitazionalmente massa dalla compagna, esploderà probabilmente entro il 2025, come già successo 80 anni fa. Recenti studi sembrano optare per uno scoppio da supernova di tipo Ia, che potrebbe permettere di studiarla in modo dettagliato per raffinare i modelli di questa classe di supernove, utilizzate come indicatori standard di distanza. La coppia di stelle non è visibile ad occhio nudo ma lo potrà essere per poco tempo dopo l’eventuale esplosione. Al mattino presto e verso est inizia a farsi notare Vega, la stella principale della costellazione estiva della Lira. Ma per ora godiamoci ancora il cielo di primavera…
- Dettagli
- Scritto da DD
- Categoria: Cielo del mese
S O L E | L U N A | |||||
1 marzo | 6:47 | 18:02 | 6 marzo | Primo Quarto | 17h 32m | |
15 marzo | 6:24 | 18:19 | 14 marzo | Luna Piena | 07h 55m | |
31 marzo | 6:56 | 19:37 | 22 marzo | Ultimo Quarto | 12h 30m | |
Nel corso del mese le giornate si allungano di circa 1 ora e 26 minuti | 29 marzo | Luna Nuova | 11h 58m | |||
L’inverno astronomico sta finendo, la primavera è in arrivo e avremo tutto il mese per prepararci all’Eclisse di Sole del 29 marzo. In questo giorno la Luna si interporrà tra la Terra e la nostra stella oscurandola in parte. Sarà un’eclissi parziale non particolarmente intensa, ma sempre spettacolare da osservare. E allora correte a procurarvi nei negozi specializzati occhialini filtrati opportunamente e certificati oppure costruitevi facilmente un telescopio solare. Vi occorre un tubo lungo circa un metro. Trovatelo già fatto o costruitelo con un cartone; non è necessario che sia a sezione circolare, una sezione lunga e stretta va più che bene. Del nastro adesivo di carta, un pezzo di alluminio per alimenti, un foglio di carta bianca o anche da forno, uno spillo. Coprite una estremità del tubo con il foglio di alluminio e fermatelo con il nastro adesivo. Fateci un foro con lo spillo, più è piccolo, più l’immagine sarà definita ma sarà debole. Eventualmente potete sempre allargarlo in un secondo momento, ma non troppo. Dall’altra estremità, dopo aver aperto una finestrella per poterci guardare dentro, attaccateci il foglio di carta bianca o semitrasparente e il telescopio è fatto. Puntatelo verso il Sole dal lato dell’alluminio e vedrete proiettato il disco del Sole sul foglio bianco. Questo è il metodo più sicuro e divertente che potete fare in più persone nel caso non riusciste a recuperare i filtri certificati. Un altro modo di fortuna è recuperare uno scolapasta con i fori circolari, per lo stesso principio del foro stenopeico verranno proiettate tante immagini del Sole eclissato.
La massima copertura avverrà in Canada con una percentuale di oscuramento del 92%. Nel nostro territorio, l’eclissi si potrà osservare praticamente dalle regioni più a nord della Basilicata, quindi saranno escluse, purtroppo, oltre la Basilicata, anche la Calabria, la Sicilia, parte della Puglia e della Campania. Sarà appena visibile da Napoli con una percentuale di oscuramento dello 0,5 per cento, ma l’importanza crescerà spostandosi verso nord ovest fino a raggiungere l’11% a Torino. Il fenomeno avrà inizio alle 11:15 circa e avrà fine poco prima delle 13 in ora locale. I tempi esatti dipendono dalla posizione di osservazione. Per riferimento riportiamo i tempi di inizio, fine e la percentuale di oscuramento, per le città italiane interessate dall’eclissi sedi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
E già che parliamo di Luna, il nostro satellite sarà al primo quarto il 6 di marzo alle 17:32, Luna piena il giorno 14 alle ore 7 e 54, all’ultimo quarto il 22 marzo alle 12 e 30 e appunto Luna nuova il 29 marzo alle ore 11 e 58, quando, essendoci l’eclisse di Sole, possiamo osservare la presenza della Luna nera, altrimenti accecata dalla luce del Sole che la illumina di spalle.
Nel giorno di Luna piena ci sarà anche un’eclissi di Luna ma la totalità sarà invisibile dall’Italia. Possiamo accontentarci di osservare gli istanti iniziali del fenomeno. L’entrata nell’ombra inizierà alle 6:09 e perciò sarà visibile in tutte le zone dove la Luna deve ancora tramontare, con più facilità nelle zone a nord-ovest. Sarà un’eclissi di poco interesse osservativo ma potrebbe essere una sfida fotografica con il nostro satellite basso sull’orizzonte all’inizio della fase principale dell’eclissi.
Per gli amanti dei tramonti, sia il primo che il due del mese, una sottilissima falce di Luna farà compagnia a Venere. Visibili sull’orizzonte ovest-sud-ovest dopo il tramonto del Sole. Poco più in basso, meglio con l’aiuto di un binocolo, assicurandosi che il Sole sia già tramontato, si può scorgere Mercurio. Nel caso sfuggisse all’osservazione, il giorno migliore per cercare di osservare Mercurio è l’8 del mese appena dopo il tramonto del Sole, essendo in questo giorno alla massima distanza angolare dal Sole. Venere potrà essere ancora osservata nei primi giorni del mese. Mostrerà anche lei una falce sottilissima ma la sua vicinanza alla Terra la renderà ancora luminosissima. Con il passare dei giorni si avvicinerà angolarmente sempre più al Sole e perciò sempre più difficile da osservare. Giove, sempre tra le corna del Toro, sarà ben visibile nella prima parte della notte, tramontando all’una di notte a fine mese. Marte colorerà di rosso la costellazione dei Gemelli. Con il passare dei giorni del mese, uscirà dal loro cuore per dirigersi verso la costellazione del Cancro. Nella notte tra l’8 e il 9, Marte e la Luna saranno vicinissimi all’interno della costellazione dei Gemelli. Seguiteli già dalla sera dell’8 quando la Luna si avvicinerà prospetticamente sempre più al Pianeta Rosso fino al loro tramonto verso le 3 del mattino del giorno dopo.
E oltre l’eclissi, sono da segnalare altre due date astronomicamente importanti. Il 20 marzo è l’equinozio di primavera! Il giorno e la notte hanno durata uguale e da oggi in avanti avremo più ore di luce ma meno ore a disposizione per osservare il cielo notturno. Il 23 del mese gli anelli di Saturno taglieranno il piano equatoriale e perciò “idealmente” spariranno dalla vista. Tuttavia Saturno è troppo vicino al Sole per essere osservato in questa configurazione con un telescopio, almeno da Terra.
Di notte, in questo periodo, il piano della nostra galassia è piuttosto basso sull’orizzonte e non ci farà da scudo verso le profondità del cosmo. Questo è il periodo migliore per osservare le galassie. Solo del catalogo di Messier c’è l’imbarazzo della scelta, ma se accendiamo le galassie di altri cataloghi più profondi rimaniamo sbalorditi dall’enorme numero di galassie esistenti. E queste sono solo una leggera graffiatura dell’intonaco del cosmo. Anche per osservare le più brillanti occorre avere un telescopio e cieli bui. Ma ne vale la pena sicuramente!
Per chi ama invece osservare il cielo ad occhio nudo o non ha accesso a un telescopio, si possono cercare in cielo e ammirare le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice, e sognare ugualmente mondi lontani. Questa zona di cielo è particolarmente ricca di galassie di ogni forma e dimensione concentrate in due ricchi ammassi. L’ammasso della Chioma si trova a circa 350 milioni di anni luce da noi. Ha circa un migliaio di galassie grandi e altrettante piccole. Tuttavia, le galassie di quest’ammasso sono piuttosto deboli e difficilmente osservabili anche con un telescopio di medio diametro. Invece il secondo ammasso, quello della Vergine, è l’ammasso più bello e percorribile con un telescopio amatoriale, essendo a una distanza di soli 60 milioni di anni luce da noi. L’ammasso ne contiene circa duemila. Sedici di loro sono galassie catalogate dall’astronomo Messier e le forme sono tra le più disparate. In effetti le galassie sono classificate principalmente secondo la loro morfologia. Il primo che le classificò sistematicamente fu Hubble nel 1926 ma seguirono successive classificazioni e arricchimenti. Le molteplici forme delle galassie mostrano altrettante molteplici caratteristiche fisiche spesso legate ai loro stadi evolutivi, ricordandoci che è proprio la molteplicità dei loro aspetti e le loro diversità che ci permettono di comprendere i meccanismi più profondi di queste fantastiche isole di stelle.
Testo tratto da: INAF TV - www.media.inaf.it/inaftv/ - edu inaf - www.edu.inaf.it - (Licenza CC BY-NC-SA 4.0)
Tabelle Sole - Luna: Commissione Divulgazione UAI - Unione Astrofili Italiani - http://divulgazione.uai.it/ - (Licenza CC BY-NC-SA 3.0)
Mappa: https://heavens-above.com