L’imprevedibilità delle comete è cosa certa. E così la cometa non periodica C/2025 F2 SWAN scoperta a fine marzo...

 

S O L E   L U N A
1 maggio 6:08 20:11   4 maggio Primo Quarto 15h 52m
15 maggio 5:51 20:26   12 maggio Luna Piena 18h 56m
31 maggio 5:39 20:41   20 maggio Ultimo Quarto 13h 59m
Nel corso del mese le giornate si allungano di circa 59 minuti   27 maggio Luna Nuova 05h 02m
       

L’imprevedibilità delle comete è cosa certa. E così la cometa non periodica C/2025 F2 SWAN scoperta a fine marzo dalla sonda SOHO della NASA, ci ha fatto ben sperare in aprile. Ma sembra che durante il suo avvicinamento al Sole si sia disintegrata e la sua luminosità non è aumentata come sperato. Quel che resta del suo nucleo raggiungerà il perielio proprio il primo maggio. Poi a partire dal 2 sapremo meglio il suo destino, se l’avrà. Il primo maggio potrebbe essere visibile bassa sull’orizzonte a Ovest Nord-Ovest nella costellazione del Toro, appena dopo il tramonto del Sole. Le Pleiadi possono essere un buon riferimento perché rimarrà in zona per i primi 5 giorni per poi spostarsi verso le Iadi nella testa del Toro e poi verso Orione.

Rimanendo in tema cometario, la notte tra il 5 e il 6 del mese ci sarà il picco dello sciame meteorico delle Eta Aquaridi. Questo sciame è noto per essere stato originato dalla nota cometa di Halley, il cui prossimo passaggio è previsto per il 2061. Si tratta di meteore piuttosto rapide, con una velocità media di 65 km/s, che producono un’alta percentuale di scie persistenti. Lo sciame è intenso ai tropici. Alle nostre latitudini è piuttosto attenuato, ma quest’anno la sua osservazione è favorevole perché la Luna tramonterà molto prima che il radiante sorga. Circostanze eccellenti per osservare meteore.

Ma se non si è fortunati né con la cometa né con le stelle cadenti, nei primi dieci giorni del mese possiamo rifarci con Marte che passa prospetticamente vicino all’ammasso M44 - Presepe. L’ora di osservazione migliore è a partire dalle 22 fino a dopo l’una di notte, quando il cielo è sufficientemente buio da permettere una facile osservazione dell’ammasso. Il 3 e il 4 sarà presente anche la Luna che da un lato potrà disturbare la vista ma dall’altro potrà essere anche un’aggiunta suggestiva alle osservazioni.

La Luna sarà al primo quarto il 4 maggio alle ore 15:52, Luna piena il 12 del mese alle ore 18:56, ultimo quarto il 20 maggio alle ore 13:59 e Luna nuova il 27 del mese alle ore 5:02.

Il 22, 23 e 24 del mese la Luna, Venere brillantissima e Saturno saranno vicini in cielo, visibili a partire dalle 4 del mattino per poi sparire tra le luci dell’alba, bassi sull’orizzonte est. Un’occasione anche questa per catturare immagini del cielo con qualche particolare del paesaggio all’orizzonte. Sarà presente anche Nettuno ma con la sua scarsa luminosità sarà visibile solo al telescopio o attraverso le lenti di un buon binocolo. Venere è sicuramente il pianeta del mese. Luminosissima “stella del mattino”, ma occorrerà fare un’alzataccia – verso le 4 e mezza – per osservarla bassa sull’orizzonte est prima del sorgere del Sole. La sua fase da inizio mese cambierà da falce ad approssimarsi a fine mese alla dicotomia, ossia al quarto di Venere. Si allontanerà dalla Terra e quindi diminuirà anche di diametro apparente. Saturno, vicino a Venere, mostrerà i suoi anelli ancora timidamente e quasi di taglio ma sicuramente più visibili del mese scorso. Marte sarà ben visibile per gran parte della notte, tramonterà dopo le 2 e mezza a inizio mese e poco prima dell’una e mezza a fine mese.

In assenza di Luna, ossia nei primi due giorni e dopo la metà del mese, potremo goderci ancora un po’ di cielo extragalattico con le galassie nella Vergine, nella Chioma di Berenice e anche quelle, ancora alte in cielo, nei pressi della costellazione dell’Orsa Maggiore. Con il passare dei giorni si farà strada sempre più il piano galattico e inizierà ad essere il periodo migliore per l’osservazione degli ammassi globulari. Prepariamoci quindi già in maggio ad osservare M5 nella costellazione del Serpente, M13 e M92 in quella di Ercole, M3 al confine tra il Boote, la Chioma di Berenice e i Cani da Caccia. Mentre verso ovest la costellazione del Leone si prepara al tramonto, la bella costellazione del Boote sarà visibile alzando lo sguardo verso Sud. La stella principale è la gigante rossa Arturo, o Guardiano dell’Orsa, facilmente riconoscibile dal prolungamento dell’arco del timone del Grande Carro. Il Boote culminerà al meridiano a metà mese verso la mezzanotte e insieme alla Corona Boreale e a Ercole saranno le costellazioni principali in questo bel mese di maggio. Non sono ricche di oggetti celesti del profondo cielo ma sono belle costellazioni da riconoscere. La costellazione della Corona Boreale, dalla bella forma a semicerchio ha la sua stella principale di nome Gemma, o Alphecca, una binaria ad eclisse. Ma questa costellazione nasconde anche la stella T-Coronae Borealis, che sta facendo notizia a causa della sua imminente deflagrazione come stella nova ricorrente. Un sistema doppio formato da una gigante rossa ed una nana bianca. Quest’ultima, risucchiando gravitazionalmente massa dalla compagna, esploderà probabilmente entro il 2025, come già successo 80 anni fa. Recenti studi sembrano optare per uno scoppio da supernova di tipo Ia, che potrebbe permettere di studiarla in modo dettagliato per raffinare i modelli di questa classe di supernove, utilizzate come indicatori standard di distanza. La coppia di stelle non è visibile ad occhio nudo ma lo potrà essere per poco tempo dopo l’eventuale esplosione. Al mattino presto e verso est inizia a farsi notare Vega, la stella principale della costellazione estiva della Lira. Ma per ora godiamoci ancora il cielo di primavera…

Testo tratto da:             INAF TV - www.media.inaf.it/inaftv/ - edu inaf - www.edu.inaf.it - (Licenza CC BY-NC-SA 4.0)
Tabelle Sole - Luna:   Commissione Divulgazione UAI - Unione Astrofili Italiani -  http://divulgazione.uai.it/ - (Licenza CC BY-NC-SA 3.0)
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