S O L E | L U N A | |||||
1 marzo | 6:47 | 18:02 | 6 marzo | Primo Quarto | 17h 32m | |
15 marzo | 6:24 | 18:19 | 14 marzo | Luna Piena | 07h 55m | |
31 marzo | 6:56 | 19:37 | 22 marzo | Ultimo Quarto | 12h 30m | |
Nel corso del mese le giornate si allungano di circa 1 ora e 26 minuti | 29 marzo | Luna Nuova | 11h 58m | |||
L’inverno astronomico sta finendo, la primavera è in arrivo e avremo tutto il mese per prepararci all’Eclisse di Sole del 29 marzo. In questo giorno la Luna si interporrà tra la Terra e la nostra stella oscurandola in parte. Sarà un’eclissi parziale non particolarmente intensa, ma sempre spettacolare da osservare. E allora correte a procurarvi nei negozi specializzati occhialini filtrati opportunamente e certificati oppure costruitevi facilmente un telescopio solare. Vi occorre un tubo lungo circa un metro. Trovatelo già fatto o costruitelo con un cartone; non è necessario che sia a sezione circolare, una sezione lunga e stretta va più che bene. Del nastro adesivo di carta, un pezzo di alluminio per alimenti, un foglio di carta bianca o anche da forno, uno spillo. Coprite una estremità del tubo con il foglio di alluminio e fermatelo con il nastro adesivo. Fateci un foro con lo spillo, più è piccolo, più l’immagine sarà definita ma sarà debole. Eventualmente potete sempre allargarlo in un secondo momento, ma non troppo. Dall’altra estremità, dopo aver aperto una finestrella per poterci guardare dentro, attaccateci il foglio di carta bianca o semitrasparente e il telescopio è fatto. Puntatelo verso il Sole dal lato dell’alluminio e vedrete proiettato il disco del Sole sul foglio bianco. Questo è il metodo più sicuro e divertente che potete fare in più persone nel caso non riusciste a recuperare i filtri certificati. Un altro modo di fortuna è recuperare uno scolapasta con i fori circolari, per lo stesso principio del foro stenopeico verranno proiettate tante immagini del Sole eclissato.
La massima copertura avverrà in Canada con una percentuale di oscuramento del 92%. Nel nostro territorio, l’eclissi si potrà osservare praticamente dalle regioni più a nord della Basilicata, quindi saranno escluse, purtroppo, oltre la Basilicata, anche la Calabria, la Sicilia, parte della Puglia e della Campania. Sarà appena visibile da Napoli con una percentuale di oscuramento dello 0,5 per cento, ma l’importanza crescerà spostandosi verso nord ovest fino a raggiungere l’11% a Torino. Il fenomeno avrà inizio alle 11:15 circa e avrà fine poco prima delle 13 in ora locale. I tempi esatti dipendono dalla posizione di osservazione. Per riferimento riportiamo i tempi di inizio, fine e la percentuale di oscuramento, per le città italiane interessate dall’eclissi sedi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
E già che parliamo di Luna, il nostro satellite sarà al primo quarto il 6 di marzo alle 17:32, Luna piena il giorno 14 alle ore 7 e 54, all’ultimo quarto il 22 marzo alle 12 e 30 e appunto Luna nuova il 29 marzo alle ore 11 e 58, quando, essendoci l’eclisse di Sole, possiamo osservare la presenza della Luna nera, altrimenti accecata dalla luce del Sole che la illumina di spalle.
Nel giorno di Luna piena ci sarà anche un’eclissi di Luna ma la totalità sarà invisibile dall’Italia. Possiamo accontentarci di osservare gli istanti iniziali del fenomeno. L’entrata nell’ombra inizierà alle 6:09 e perciò sarà visibile in tutte le zone dove la Luna deve ancora tramontare, con più facilità nelle zone a nord-ovest. Sarà un’eclissi di poco interesse osservativo ma potrebbe essere una sfida fotografica con il nostro satellite basso sull’orizzonte all’inizio della fase principale dell’eclissi.
Per gli amanti dei tramonti, sia il primo che il due del mese, una sottilissima falce di Luna farà compagnia a Venere. Visibili sull’orizzonte ovest-sud-ovest dopo il tramonto del Sole. Poco più in basso, meglio con l’aiuto di un binocolo, assicurandosi che il Sole sia già tramontato, si può scorgere Mercurio. Nel caso sfuggisse all’osservazione, il giorno migliore per cercare di osservare Mercurio è l’8 del mese appena dopo il tramonto del Sole, essendo in questo giorno alla massima distanza angolare dal Sole. Venere potrà essere ancora osservata nei primi giorni del mese. Mostrerà anche lei una falce sottilissima ma la sua vicinanza alla Terra la renderà ancora luminosissima. Con il passare dei giorni si avvicinerà angolarmente sempre più al Sole e perciò sempre più difficile da osservare. Giove, sempre tra le corna del Toro, sarà ben visibile nella prima parte della notte, tramontando all’una di notte a fine mese. Marte colorerà di rosso la costellazione dei Gemelli. Con il passare dei giorni del mese, uscirà dal loro cuore per dirigersi verso la costellazione del Cancro. Nella notte tra l’8 e il 9, Marte e la Luna saranno vicinissimi all’interno della costellazione dei Gemelli. Seguiteli già dalla sera dell’8 quando la Luna si avvicinerà prospetticamente sempre più al Pianeta Rosso fino al loro tramonto verso le 3 del mattino del giorno dopo.
E oltre l’eclissi, sono da segnalare altre due date astronomicamente importanti. Il 20 marzo è l’equinozio di primavera! Il giorno e la notte hanno durata uguale e da oggi in avanti avremo più ore di luce ma meno ore a disposizione per osservare il cielo notturno. Il 23 del mese gli anelli di Saturno taglieranno il piano equatoriale e perciò “idealmente” spariranno dalla vista. Tuttavia Saturno è troppo vicino al Sole per essere osservato in questa configurazione con un telescopio, almeno da Terra.
Di notte, in questo periodo, il piano della nostra galassia è piuttosto basso sull’orizzonte e non ci farà da scudo verso le profondità del cosmo. Questo è il periodo migliore per osservare le galassie. Solo del catalogo di Messier c’è l’imbarazzo della scelta, ma se accendiamo le galassie di altri cataloghi più profondi rimaniamo sbalorditi dall’enorme numero di galassie esistenti. E queste sono solo una leggera graffiatura dell’intonaco del cosmo. Anche per osservare le più brillanti occorre avere un telescopio e cieli bui. Ma ne vale la pena sicuramente!
Per chi ama invece osservare il cielo ad occhio nudo o non ha accesso a un telescopio, si possono cercare in cielo e ammirare le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice, e sognare ugualmente mondi lontani. Questa zona di cielo è particolarmente ricca di galassie di ogni forma e dimensione concentrate in due ricchi ammassi. L’ammasso della Chioma si trova a circa 350 milioni di anni luce da noi. Ha circa un migliaio di galassie grandi e altrettante piccole. Tuttavia, le galassie di quest’ammasso sono piuttosto deboli e difficilmente osservabili anche con un telescopio di medio diametro. Invece il secondo ammasso, quello della Vergine, è l’ammasso più bello e percorribile con un telescopio amatoriale, essendo a una distanza di soli 60 milioni di anni luce da noi. L’ammasso ne contiene circa duemila. Sedici di loro sono galassie catalogate dall’astronomo Messier e le forme sono tra le più disparate. In effetti le galassie sono classificate principalmente secondo la loro morfologia. Il primo che le classificò sistematicamente fu Hubble nel 1926 ma seguirono successive classificazioni e arricchimenti. Le molteplici forme delle galassie mostrano altrettante molteplici caratteristiche fisiche spesso legate ai loro stadi evolutivi, ricordandoci che è proprio la molteplicità dei loro aspetti e le loro diversità che ci permettono di comprendere i meccanismi più profondi di queste fantastiche isole di stelle.