Questa cometa è stata scoperta dall’astronomo dilettante giapponese Hideo Nishimura il 12 agosto scorso ed è una delle poche scoperte fatte (in tempi recenti) senza l’utilizzo...

Questa cometa è stata scoperta dall’astronomo dilettante giapponese Hideo Nishimura il 12 agosto scorso ed è una delle poche scoperte fatte (in tempi recenti) senza l’utilizzo di telecamere robotiche in grado di avvistare questi sfuggenti oggetti celesti ben prima che possano essere osservati dagli occhi umani attraverso un telescopio.

La cometa è ora ufficialmente catalogata come C/2023 P1 (Nishimura) ed è la terza cometa scoperta dall’astrofilo giapponese, dopo la cometa Nakamura-Nishimura-Machholz (C/1994 N1) e una precedente cometa Nishimura (C/2021 O1).

Al momento della sua scoperta, la cometa si trovava nella costellazione dei Gemelli e brillava di magnitudine +10,4, ovvero circa 40 volte più debole di una stella sulla soglia della visibilità a occhio nudo.

La cometa raggiungerà il punto più vicino alla Terra il 12 settembre ad una distanza di circa 125 milioni di km, e cinque giorni dopo arriverà al perielio – il suo punto più vicino al Sole – a una distanza di 34 milioni di chilometri.

Dal giorno della sua scoperta, la cometa ha rapidamente aumentato la sua luminosità e se continuerà di questo passo potrebbe avvicinarsi alla seconda magnitudine (luminosa quanto Polaris, la Stella Polare) quando sarà più vicina al Sole il 17 settembre.

Attualmente si trova nella costellazione dei Gemelli e si trasferirà in quella del Cancro (e in seguito in quella del Leone) a inizio del prossimo mese. Contemporaneamente incrementerà la sua luminosità ma sfortunatamente, man mano che la cometa si avvicinerà al Sole, scenderà sempre più in basso nel cielo est-nordest ed entro il 9 settembre si troverà ad appena 10 gradi sopra l'orizzonte mentre il cielo al crepuscolo si schiarirà. E entro la mattina del 12 settembre sarà appena sopra l'orizzonte e la combinazione del crepuscolo, più qualsiasi foschia a bassa quota, renderà molto difficile, se non impossibile, vederla. E quella sarà probabilmente la nostra ultima opportunità di osservarla in quanto, difficilmente, ne avremo l’opportunità nel suo prossimo passaggio, previsto tra 294 anni, nel 2317!

Fonte immagine: https://apod.nasa.gov/apod/ap230821.html (NASA/Dan Bartlett)