Bennu è un asteroide Near-Earth del gruppo Apollo che ha ricevuto la sua denominazione definitiva nel 2013

101955 Bennu è un asteroide Near-Earth del gruppo Apollo che ha ricevuto la sua denominazione definitiva (dedicata al dio minore egizio simbolo dell’eternità della vita) nel 2013, dopo essere diventato l’obiettivo della missione OSIRIS-Rex della NASA.

Scoperto nel 1999, l'asteroide ha una forma sferoidale, con un diametro medio di circa 500 metri. È stato oggetto di approfondite osservazioni condotte attraverso i radiotelescopi di Arecibo e di Goldstone.

L'asteroide percorre un'orbita moderatamente eccentrica, con afelio, esterno all'orbita della Terra, a 1,35 UA dal Sole; il perielio, interno all'orbita terrestre, è a 0,89 UA dal Sole. Completa un'orbita in un anno e 73 giorni.

Il nodo ascendente dell'orbita è prossimo all'orbita della Terra e l'asteroide ha ripetuti incontri ravvicinati con il nostro pianeta, che potrebbero condurre ad un impatto. Di qui il motivo di tanto interesse nei suoi confronti.

In alcuni studi di dinamica orbitale condotti tra il 2009 e il 2021 è stata individuata una serie di otto potenziali impatti con la Terra tra il 2169 ed il 2199. Grazie ai modelli matematici e ai dati del network Deep Space, gli studiosi sono riusciti a ridurre le incertezze sull’orbita dell’asteroide e a determinare che la probabilità di un suo impatto entro l'anno 2300 è dello 0,057%, cioè 1 su 1750. I ricercatori hanno inoltre calcolato il singolo giorno con la più alta probabilità di impatto: il 24 settembre 2182, con lo 0,037% di possibilità, pari a 1 su 2700.

Per questo motivo, Bennu è diventato l’obiettivo primario della missione Osiris-Rex (che, in seguito, sarà estesa – col nome di Osiris-Apex – per lo studio di un altro asteroide Near-Earth: Apophis).

Il lancio è avvenuto l'8 settembre 2016 da Cape Canaveral e, dopo aver viaggiato per più di due anni, la sonda è arrivata in prossimità dell'asteroide il 3 dicembre 2018 e il 31 dicembre 2018 ha iniziato 505 giorni di mappatura della superficie a una distanza di circa 5 km. I risultati della mappatura sono stati utilizzati dal team della missione per selezionare il sito da cui prelevare il campione della superficie dell'asteroide.

La sonda ha prelevato i campioni di regolite il 20 ottobre 2020, senza atterrare ma estendendo un braccio robotico. Il ritorno sulla Terra avverrà il 24 settembre 2023. Nella fase di avvicinamento al nostro pianeta la sonda rilascerà una capsula, contenente il campione raccolto, che atterrerà nello Utah. Una volta a terra, il campione sarà trasportato al Johnson Space Center per le analisi.

Scopo della missione, oltre a quello di determinare con maggiore precisione l’orbita e le caratteristiche fisiche di Bennu, è quello di acquisire maggiori informazioni sulla formazione del sistema solare in quanto, come è noto, gli asteroidi sono i residui del processo che ha condotto alla formazione dei pianeti. Inoltre, potremmo ricavarne informazioni sull'origine della vita: alcuni asteroidi contengono grandi quantità di carbonio, in uno stato primordiale, mentre tracce di molecole organiche sono state trovate in alcuni meteoriti e sulle comete.