IDRA

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L'Idra
è oggi la più vasta costellazione del cielo, con i suoi 1303 gradi
quadrati. Una volta era superata dalla Nave Argo, oggi smembrata in
quattro componenti.
Essa
dovrebbe rappresentare il sempre temuto "serpente marino", ma pare
anche che, secondo la mitologia greca, l'Idra sia collegata alle due
piccole costellazioni, il Corvo
e la Coppa, poste
sopra di essa. Ce ne parla anche Ovidio nei Fasti.
In
origine i corvi non erano di colore nero, ma bianchi! Un giorno, il dio
Apollo ordinò ad un bianco corvo di portargli dell'acqua con una coppa,
ma esso, goloso, si attardò vicino ad un albero di fichi, attendendo
che maturassero; poi tornato dal dio, disse che un serpente d'acqua
(l'Idra) che aveva peraltro catturato e trasportava tra le zampe, era
stato la causa del ritardo. Apollo, adirato, punì l'animale rendendolo
nero ma, in seguito, ne pose l'immagine fra le stelle, assieme a quelle
della Coppa e al serpente, rappresentato dall'Idra.
Oppure,
l’Idra potrebbe rappresentare un serpente d'acqua a molte teste che
viveva nelle paludi di Lerna.
La
seconda fatica di Ercole
consisteva appunto nell'uccidere questo mostro; ma al posto di ogni
testa tagliata ne ricrescevano due.
Ercole
si accorse allora che tagliando una testa e cauterizzando la ferita con
la fiamma di una torcia, le teste non potevano più ricrescere e così
fece sino a rimanere con l'ultima testa, dotata di immortalità.
Prontamente
Ercole la recise e subito la imprigionò sotto una grossa roccia.
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